L'ambasciata russa negli Usa: Washington cerca di nascondere il "crimine del secolo"

Washington vuole nascondere informazioni sul possibile coinvolgimento delle agenzie di intelligence statunitensi nell'esplosione del gasdotto Nord Stream, ha denunciato, oggi, l'ambasciata russa negli Stati Uniti.

Commentando le dichiarazioni della Casa Bianca sulla presunta sufficienza delle indagini "indipendenti" sui sabotaggi in corso da parte di vari Paesi europei, la missione diplomatica russa ha ricordato: "Vediamo in questo un evidente tentativo [...] di 'fermare' l'informazione da rispettati giornalisti sul possibile coinvolgimento diretto dei servizi segreti statunitensi nell'organizzazione del 'crimine del secolo' contro le infrastrutture critiche nel Mar Baltico".

Dall'ambasciata hanno sottolineato che Washington cerca solo di "nascondersi dietro le azioni dei suoi alleati" e fa tutto il possibile per impedire sforzi imparziali che possano stabilire le vere circostanze del sabotaggio.

Allo stesso modo, la rappresentanza diplomatica russa ritiene che le affermazioni dell'amministrazione Biden secondo cui si fida pienamente delle indagini "esaustive" di persone che la pensano allo stesso modo "non valgono un centesimo", soprattutto alla luce del suo rifiuto di consentire alla Russia, proprietaria dei gasdotti, di partecipare all’indagine.

Inoltre, l'ambasciata condanna il totale silenzio sui possibili colossali danni all'ambiente che l'esplosione delle condutture potrebbe causare.

"Vorremmo ricordare le centinaia di migliaia di munizioni chimiche tossiche scaricate sul fondo del Mar Baltico dopo la Seconda guerra mondiale. [...] Considerato lo stato di deterioramento dei proiettili, le esplosioni in questa zona rischiano di provocare una catastrofe ecologica senza precedenti e danni irreparabili agli stati della regione. Resta da vedere se gli autori [del sabotaggio] avessero previsto questi rischi", hanno concluso i diplomatici russi.

  • La dichiarazione dell'ambasciata russa è resa pubblica il giorno dopo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non ha approvato una bozza di risoluzione russo-cinese che chiedeva un'indagine internazionale sulle esplosioni avvenute lo scorso anno sui gasdotti Nord Stream 1 e 2.

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