ANPI, Napoli e il doppio standard di guerra

28 Dicembre 2025 19:09 Giorgio Cremaschi


di Giorgio Cremaschi*

La segreteria nazionale dell’ANPI ha sconfessato le sua sezione di Napoli, che il 22 dicembre aveva organizzato all’Università Federico II un incontro con il professor Angelo D’Orsi e con Alessandro di Battista sulla guerra in Ucraina.

L’incontro, partecipatissimo, aveva subito alla fine lo scatenamento di un gruppo di radicali, di sostenitori del regime di Zelensky e di estremisti di centro vari. Qualcuno era salito in piedi sul tavolo, altri avevano tentato di strappare il microfono dagli oratori, un altro aveva urlato: perche siete andati in Russia? Per chi l’aveva subìto e per gli stessi organizzatori dell’ANPI locale quello avvenuto è stato un atto squadrista, ma per la segreteria nazionale dell’organizzazione si è trattata di un semplice “flashmob di contestazione”. Sostanzialmente giustificato visto che la Russia è l’aggressore da condannare.

La stessa ANPI nazionale precedentemente aveva espresso piena solidarietà all’esponente del PD Emanuele Fiano, fondatore della “Sinistra per Israele” e contestato da un gruppo di studenti filopalestinesi all’Università di Venezia. Sempre l’ANPI nazionale aveva definito “ assalto di sapore squadrista” la manifestazione di giovani a Torino nei locali del quotidiano La Stampa.

A Napoli invece il metro di misura è stato diverso e, anche se gli aggrediti erano addirittura? parte della propria organizzazione, la segreteria nazionale dell’ANPI non ha speso una parola per difenderli, anzi.

Mentre Carlo Calenda rivendicava dannunzianamente l’impresa napoletana, c’era chi piegava la testa e chiedeva pietosamente di “abbassare i toni”.

Questa viltà della segreteria nazionale dell’ANPI non è solo frutto del suo totale collateralismo con il PD e con i suoi equilibri interni. C’è qualcosa di più grave e profondo: lo scivolamento di tutti i palazzi della politica italiana verso la logica della guerra.

Il massimo rappresentante di questa deriva è proprio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha appena affermato che il riarmo è necessario anche se impopolare, dopo aver pubblicamente sostenuto che la Russia sia il nuovo Terzo Reich. È evidente che se si afferma questo, chi sostiene un punto di vista critico sulla guerra e sulla NATO diventi nemico del paese. Antitaliano urlano quelli di Giorgia Meloni.

Papa Leone XIV ha appena sommessamente lamentato che chi rivendica la pace venga poi accusato di essere un agente del nemico. È? l’intolleranza verso il dissenso, che diventa tanto più forte e brutale quanto più l’Italia affonda nella politica di guerra.

La Russia è il nemico e ci vuole aggredire, la NATO è la nostra Patria e Israele, con tutti i suoi difetti, il nostro alleato. Questi sono i cardini del sistema politico italiano, e chi li viola va trattato da nemico. Per questo a Napoli non c’è stato squadrismo, mentre a Torino sì.

La segreteria nazionale ANPI ha fatto proprio il doppio standard guerrafondaio che governa la nostra politica e infatti ha sì affermato che “bisogna fermare la folle corsa al riamo”, ma contemporaneamente ha respinto “radicalmente qualsiasi accusa al Presidente della Repubblica che rappresenta l’unità nazionale”. E che del riarmo è il primo sostenitore.

Solidarietà a chi si oppone e subisce lo squadrismo di palazzo, il vero assalto alla democrazia.

Ecco il vergognoso comunicato della segretaria nazionale ANPI.

*Tratto da Facebook

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