Con la scusa della "tutela dell'ambiente" hanno approvato il "Green Pass permanente"

09 Febbraio 2022 12:00 Gilberto Trombetta

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Con la riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione* approvata a larghissima maggioranza dai partiti attualmente presenti nel Parlamento italiano, attraverso l’aggiunta della tutela dell’ambiente, della salute e delle generazioni future, il Governo Draghi ha di fatto introdotto nella nostra carta fondamentale la giustificazione giuridica del lasciapassare verde e dello stato di emergenza (più o meno permanente).
Col pretesto della “crisi ambientale” potranno dichiarare un altro stato di emergenza e imporre chiusure di attività, sia pubbliche che private. O la chiusura dell’intero Paese.
Col pretesto della “tutela ambientale” i diritti dei cittadini (a partire da quello al lavoro) potranno essere subordinati alla classe energetica con cui sarà catalogato lo stile di vita di ciascuno di noi (quanto consuma la macchina che usi? E la casa in cui abiti? E i tuoi elettrodomestici? Quanta carne consumi?).
Quello che succede anche adesso insomma.
E cioè che la fruizione dei diritti fondamentali previsti dalla Costituzione è subordinata al rilascio o al rinnovo di un lasciapassare governativo che sancisce la conformità dei nostri comportamenti a quanto, di volta in volta, stabilisce il Governo di turno.
Queste riforme - è bene dirlo senza giri di parole - non hanno nulla a che vedere con la transizione a un’economia che abbia un minore impatto ambientale. Né con la tutela della salute. O, tanto meno, con la tutela delle generazioni future.

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