Correva l’anno 2015 quando l’AntiDiplomatico prendeva vita come progetto editoriale indipendente. Ora, nel decennale della nostra titanica impresa, ci troviamo a riflettere su un percorso straordinario fatto di sfide, successi e, soprattutto, di coerenza con i nostri valori.
Un ringraziamento sentito va a tutti voi che, ogni giorno, scegliete di leggere e diffondere i nostri articoli. La vostra partecipazione attiva è la prova tangibile che esiste un bisogno profondo di una voce libera e fuori dal coro.
I nostri contenuti hanno viaggiato oltre i confini nazionali, raggiungendo lettori in ogni angolo del pianeta e attirando l’attenzione di esperti, accademici e giornalisti di rilievo internazionale. Nel 2024, l’adesione de l’AntiDiplomatico a reti globali di contro-informazione ha rappresentato un ulteriore riconoscimento del nostro impegno per un giornalismo coraggioso e senza compromessi.
Abbiamo denunciato le diseguaglianze sociali, smascherato le manipolazioni mediatiche e raccontato la verità sui conflitti dimenticati. Da Gaza all’Ucraina, dalla Siria al Sahel passando per l’America Latina, abbiamo dato voce a chi non ne aveva.
Viviamo in un mondo multipolare in costruzione, dove gli equilibri geopolitici stanno cambiando rapidamente. Questo nuovo assetto globale offre opportunità per una maggiore diversificazione delle fonti di informazione. L’AntiDiplomatico si pone come baluardo contro l’omologazione informativa, contribuendo a raccontare questa trasformazione con onestà e trasparenza.
Oggi, però, le sfide che ci attendono sono ancora più ardue. La censura e le pressioni politiche si fanno sempre più stringenti. I nostri canali social sono stati più volte penalizzati, limitando la diffusione dei nostri articoli. Algoritmi e piattaforme digitali, controllati da grandi poteri economici, minacciano di spegnere le voci dissidenti.
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