Lolita Express, prosegue la scia di suicidi legati al caso Epstein

20 Febbraio 2022 09:00 Francesco Santoianni

Un altro “suicida” del Lolita Express. Trovato impiccato, il 19 febbraio, nella sua cella della Santé, a Parigi, Jean-Luc Brunel, già arrestato per stupro nel dicembre 2020, scarcerato nel novembre 2021 e rimesso in prigione qualche giorno dopo. Avrebbe dovuto testimoniare anche sul “Lolita Express” e cioè il Boeing, con il quale il suo amico Jeffrey Epstein portava nei paradisi tropicali miliardari, come Bill Gates, personaggi, come il principe Andrea, politici, come Bill Clinton (27 volte su quell’aereo)… a congiungersi con minorenni. Una verosimile “trappola al miele” ordita, quasi certamente, da Israele considerando che la principale procacciatrice di ragazze da violentare era Guislane Maxwell che lavorava per il Mossad.

Il 10 agosto 2019, colpo di scena. Viene trovato nella sua cella, al Metropolitan Correctional Center di New York, Jeffrey Epstein “impiccatosi” con un lenzuolo di carta arrotolato. Gli inquirenti (e quasi tutti i media, anche in Italia) archiviarono ben presto la morte parlando di “suicidio”, nonostante tutti gli elementi suggerissero un omicidio. Chissà cosa diranno ora i media (per ora, il verdetto de La Stampa è: “si è ucciso come l’amico Jeffrey Epstein”) davanti alla morte di Jean-Luc Brunel.

State pur certi, comunque, che, se un centesimo di un tale scandalo avesse lambito il Cremlino, in Italia, tutti i giornalisti di regime avrebbero danzato intorno al fuoco per mesi.

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