Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev

18 Settembre 2025 17:00 Marinella Mondaini


di Marinella Mondaini*

Continua il turismo politico dei rappresentanti Ue-Nato a Kiev. Evidentemente non hanno alcuna paura perché sanno che i droni o missili russi non li colpiranno. Ieri è arrivata la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola per annunciare l'apertura della rappresentanza permanente del Parlamento europeo a Kiev, che i pennivendoli chiamano “città ferita” e per ribadire che “il futuro dell’Ucraina è nella grande famiglia europea”. E che famiglia esemplare, aggiungerei.

Metsola starà una settimana “per rafforzare ancora di più la collaborazione fra UE e Ucraina. Questa rappresentanza UE a Kiev serve, ha detto, per essere presenti in Ucraina e lavorare con voi ogni giorno. Era un nostro obbligo verso di voi e noi manteniamo la promessa”.

Soprattutto notevole la sua dichiarazione: "L'adesione dell'Ucraina nell'Europa è una garanzia per la sicurezza dell'Unione intera". L’Ucraina sarebbe una “garanzia di sicurezza per i paesi UE”?? Il presidente ungherese Orban non è affatto d’accordo, ha detto infatti che “l’adesione dell’Ucraina equivarrebbe a una disastro economico e in termini di sicurezza per l’Europa”.

Ma la Metsola ha la convinzione granitica che “i paesi europei non si ritireranno mai dal sostegno all’Ucraina”. I paesi europei “cammineranno assieme all’Ucraina sulla strada del suo futuro” cioè continueranno a foraggiare questo governo di fantocci nazisti e succhiasangue, che stanno facendo una strage della propria popolazione.

Nella conferenza stampa congiunta con la Metsola, Zelenskij ha scoperto le cifre: “Il costo di un anno di operazioni militari per l'Ucraina ammonta attualmente a 120 miliardi di dollari. Pertanto per il prossimo anno sono previsti due piani: reperire i fondi necessari oppure ottenere la cessazione del conflitto militare. “60 miliardi di dollari sono a carico del bilancio ucraino, mentre 60 miliardi di dollari devo trovarli io per il prossimo anno. Spero che riusciremo a porre fine a questa guerra. In ogni caso, il piano A è quello di porre fine alla guerra. Il piano B è di 120 miliardi di dollari, e questa è una grande sfida”, ha detto l’ex presidente ucraino.

Mentre sono in arrivo le prime armi degli Stati Uniti, pagate dai servi dell’Unione Europea per Kiev, compresi i missili Patriot e Himars, la presidente del Parlamento europeo sottolinea con forza che i paesi europei non smetteranno di sostenere l'Ucraina e che il futuro del paese è nell'Unione europea. “Non sarete mai soli in questo percorso. Rafforzeremo solo la nostra determinazione e il nostro sostegno”. La Ue insomma, continuerà a dar da mangiare all’Ucraina, come si fa con i bambini piccoli, dimenticandosi dei propri bambini a casa propria.


*Post Facebook del 18 settembre 2025

Le più recenti da Dalla Russia

On Fire

Premiata con il Nobel l'alter ego di Netanyahu

  di Geraldina Colotti   Aspettando il Nobel a Trump e Netanyahu, i "sinceri democratici" occidentali - quelli che inviano armi al regime sionista, e coprono i peggiori tagliagole nel mondo,...

Marco Travaglio - Non li ha visti arrivare

di Marco Travaglio* Giorgia Meloni aveva evocato sprezzante il “weekend lungo” e l’ha avuto: due giorni di manifestazioni in tutte le piazze d’Italia, con quasi tre milioni di...

Alessandro Orsini - "L'altro giorno ho incontrato un russo a Roma...."

di Alessandro Orsini* Meloni invia nuove armi in Ucraina. Putin testa il nuovo missile a propulsione nucleare Burevestnik però stiamo tranquilli tanto la Russia è debolissima. Tutti gli...

La resa (definitiva) di Zelensky allo studio Ovale

  di Clara Statello per l'AntiDiplomatico Il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump è un grande apprezzatore della lirica italiana. Prima di ricevere il capo di stato ucraino...

Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa