di Gilberto Trombetta
Per colpa di una classe politica di incapaci e di venduti agli interessi del grande capitale (straniero e italiano), siamo il Paese che dall'adesione alla UE e dall'ingresso nell'euro ha rispettato di più gli assurdi vincoli europei.
Veniamo da quasi 30 anni di avanzo primario, abbiamo tagliato i diritti dei lavoratori, i salari, la sanità pubblica (le famose riforme strutturali).
Abbiamo inibito l'intervento dello Stato nell'economia - anche in settori strategici e addirittura sui monopoli naturali - riducendolo al ruolo di strozzino.
Eppure i "fratelli" europei continuano a farci la morale. Da Repubblica di oggi:
Ci vogliono controllare.
C'è una sola cosa che temono davvero: la nostra uscita dalla gabbia unionista.
Ovvio che in politica si debba ragionare considerando più scenari, soprattutto per una questione complessa come la disgregazione della UE e dell'Eurozona.
L'ideale sarebbe una disgregazione ordinata fatta in accordo con gli altri Paesi membri. Ma non è detto sia possibile. Anzi, sembrerebbe più probabile contrario.
A maggior ragione è sbagliato puntare tutto su una possibile rottura da parte di Francia o Germania,senza lavorare anche sulla possibilità di un'uscita unilaterale dell'Italia.
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