Vulin al XVII Forum euroasiatico di Verona: "Sono stato a Kazan e ho visto la speranza"


Intervenendo al XVII Forum euroasiatico di Verona in corso a Ras al Khaimah (Emirati Arabi Uniti), Aleksandar Vulin è stato intervistato dal giornalista Alessandro Banfi nella sessione di apertura del secondo giorno di lavori. il vice premier serbo ha abilmente messo a nudo la propaganda dell’occidente su quelli che ipocritamente considera i suoi cavalli di battaglia: la democrazia e il libero mercato. “Le crisi in Francia e Germania ci dicono che non siamo di fronte ad una crisi di sistema ma ad un normale avvicendamento democratico. I cittadini francesi votano e hanno espresso il loro desiderio di cambiamento. Lo stesso in Germania. Non è questa la democrazia? In occidente non esiste più nel momento in cui oggi c’è una élite – politica, economica e mediatica - che ti dice sempre cosa è giusto o sbagliato qualunque sia il volere popolare. Ed è questo che ci ha portato alla crisi attuale”.

E poi lo stesso sull’economia di mercato. “Io sono di sinistra e ho molti dubbi sull’economia di mercato. Ma quando sento i paesi occidentali dire che tutto deve essere permesso al mercato e poi un investitore russo, cinese, indiano o degli Emirati viene bloccato che cos’è? Significa abbandonare i valori tradizionali di mercato”.

Stiamo attraversando una fase storica di conflitto che Vucic definisce “scontro di civiltà”. “Difendere la nostra civiltà da chi? Ma da chi? Si parla di occidente globale e di sud globale. Non esiste un occidente globale o un sud globale: esiste uno scontro di valori e questo oggi lo vediamo chiaramente. I governi che chiamiamo l’occidente globale hanno valori diversi: non esiste Dio, nazione, famiglia naturale, facciamo parte tutti della globalizzazione, siamo tutti consumatori e basta. Poi ci sono altre civiltà che dicono che ci sia Dio, nazione e famiglia naturale. Siamo dinanzi ad uno scontro di civiltà. Per i media occidentali questo che dico è eversivo ma sono le cose naturali che succedono in democrazia. Democrazia e economia di mercato non funzionano più in occidente. Che cosa è successo alla nostra civiltà?”, ha proseguito.

Sul futuro delle relazioni con Russia, Cina e il ruolo serbo come osservatore Brics molto significative le parole di Vucic. “Siamo abbastanza forti e liberi da dire che non imporremo sanzioni alla Russia e continueremo a commerciare con la Cina. Per far parte dell’UE c’è una grande agenda, in particolare ecologica. Ci chiedono di riconoscere il cosiddetto Kosovo che è territorio serbo, di imporre alle sanzioni alla Russia (che non vogliamo), eliminare tutti i dazi e sussidi agli agricoltori (molto difficile per noi). Dall’altra parte i Brics non chiedono niente: non ci chiedono di imporre sanzioni all’UE e ci danno grandi opportunità, di far parte delle economie emergenti”. Molto interessanti le parole del vicepremier sulla sua esperienza personale dell'ultimo vertice dei BRICS. “Sono stato al Forum di Kazan e ho visto la speranza. La possibilità per una nazione che rappresenta 7 milioni di persone che si può essere parte di grandi paesi. Sarebbe stupido credere di isolare la Russia. E pensare di spaventare la Cina non solo è inutile, è stupido. E’ stupido e pericoloso. La Serbia vuole far parte del mondo libero”, ha proseguito.

Sulla fine dell’unilateralismo Usa e il nuovo mondo multipolare in formazione, infine, Vucic ha voluto rimarcare come “l’ultimo grave crimine dell’umanità del XX secolo totalmente censurato” siano stati i bombardamenti della Nato del 1999 contro la Serbia “su cui l’Onu non ha mai detto niente”. L’occidente, per il vicepremier serbo, ha perso completamente e definitivamente da allora la forza morale per poter esprimere un dominio. “Come si fa a far accettare la sacralità dei confini dell’Ucraina quando quelli della Serbia non lo sono? Senza la forza morale non si può guidare il mondo. L’hanno persa per sempre quando hanno violentato il mio paese e continuano a farlo”, ha dichiarato. Infine la conferma che la firma del nuovo accordo sul gas sulla Russia sia molto vicino. “Non imponiamo sanzioni alla Russia e siamo nella posizione per un ottimo accordo. Se facessimo parte di questa stupida politica di sanzioni saremmo lasciati al gelo. Ma noi abbiamo ottime e storiche relazioni con la Russia e quest’accordo arriverà presto e ne siamo orgogliosi. Quando si è indipendenti si possono prendere decisioni che vanno nell’interesse dei propri popoli. Quello che mi spaventa è che la Russia non ha diminuito ma aumentato esportazioni all’Europa. Che ipocrisia è? Si fa la guerra, sanzioni e poi si compra il gas russo, cercando di imporre alla Serbia di non farlo. Che ipocrisia è?”

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