Il Sudafrica presenterà una petizione alla Corte internazionale di Giustizia perché Israele sia dichiarato "Stato di apartheid"


Contro la mattanza israeliana a Gaza che ha sterminato almeno 14.854 persone - tra cui più di 6.150 bambini e 4.000 donne - il Sudafrica ha annunciato di essere in procinto di presentare una petizione alla Corte internazionale di giustizia (CIG) per chiedere che Israele sia dichiarato "Stato di apartheid". Lo riporta Press TV che cita le parole del ministro degli esteri Naledi Pandor in una dichiarazione al Parlamento sabato.

"Il Sudafrica e la Palestina stanno lavorando alla formulazione di una strategia volta a portare la questione palestinese dinanzi la Corte penale internazionale (Cpi) e alla Corte internazionale di giustizia per dichiarare Israele uno Stato di apartheid". Si è così espresso Pandor.

E ancora: "Il Sudafrica presenterà direttamente una petizione alla Corte internazionale di giustizia affinché esprima un parere consultivo sulle conseguenze legali derivanti dalla continua violazione da parte di Israele del diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione, dall'occupazione prolungata, dall'insediamento e dall'annessione del territorio palestinese occupato dal 1967", ha dichiarato il ministro degli Esteri.

Pandor ha poi affermato che, a livello globale, Città del Capo sostiene gli sforzi palestinesi per ottenere l'adesione alle Nazioni Unite e "la creazione di meccanismi internazionali positivi, credibili e duraturi per affrontare la causa palestinese sulla base del diritto internazionale".

Martedì il Parlamento sudafricano ha votato una risoluzione non vincolante per chiudere l'ambasciata israeliana nel Paese e interrompere le relazioni diplomatiche con Tel Aviv fino a quando il regime non acconsentirà a un cessate il fuoco a Gaza. Dal 2018 il Sudafrica non ha più un ambasciatore a Tel Aviv ma solo un incaricato d'affari.

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa aveva anche chiesto alla CPI di indagare sui crimini di guerra di Israele nella Striscia di Gaza. E la scorsa settimana, il procuratore della CPI Karim Khan aveva annunciato in una nota ufficiale che il suo ufficio aveva ricevuto il deferimento e che stava indagando sulla situazione in Palestina

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