Con le operazioni in atto da terra, cielo e mare su Gaza, avviate da Israele dallo scorso 7 ottobre, giorno dell’operazione militare di Hamas a Gaza, ormai la parola “genocidio” non è più appannaggio dei filopalestinesi additati dalla propaganda mainsteam come nipoti di Adolf Hitler.
Infatti, secondo diverse agenzie delle Nazioni Unite a Gaza è stato raggiunto un "punto di svolta catastrofico", per cui è necessario impedire il genocidio dei palestinesi nell'enclave.
Testualmente gli esperti dell’ONU hanno avvertito: "Restiamo convinti che il popolo palestinese corra un serio rischio di genocidio", si legge in un comunicato, dove traspare un evidente e profondo senso di frustrazione e di impotenza di fronte alla brutalità delle forze armate israeliane.
Non solo, hanno richiamato alle loro responsabilità anche gli storici alleati di Israele, in quanto "sono responsabili e devono agire ora per prevenire questa disastrosa linea d'azione".
Non poteva mancare un riferimento all’attacco nel campo profughi di Jabalia, definito una " flagrante violazione del diritto internazionale e un crimine di guerra". Dalle Nazioni Unite hanno ricordato che “attaccare un campo dove si rifugiano civili, tra cui donne e bambini, è una violazione totale delle regole di proporzionalità e di distinzione tra combattenti e civili".
Infine, è stato lanciato un appello, visto che ormai a Gaza “il tempo si sta esaurendo” e “"tutto indica che siamo arrivati ??a un punto critico."
"Il popolo palestinese di Gaza, in particolare le donne, i bambini, le persone con disabilità, i giovani e gli anziani, hanno sofferto decenni di avversità e privazioni. Chiediamo a Israele e ai suoi alleati di accettare un cessate il fuoco immediato.”
15 morti e molti feriti in un attacco israeliano al campo profughi di Bureij a Gaza
Mentre si susseguono gli appelli, Israele continua i suoi raid aerei in tutta la Striscia di Gaza. Come ha riferito l’emittente del Qatar, Al Jazeera, un attacco aereo israeliano ha ucciso 15 persone e ferendone decine, nel campo profughi di Bureij.
Israel bombardeó el campo de refugiados de Bureij, en el centro de la Franja de Gaza. Hay numerosos muertos y heridos. pic.twitter.com/l6QDMHJcMf
— Sepa Más (@Sepa_mass) November 3, 2023
L’agenzia palestinese WAFA, dal canto suo ha aggiunto che "aerei da guerra israeliani hanno distrutto un intero complesso residenziale nel campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza", evidenziando che molte persone sono ancora sotto le macerie.
Las imágenes del bombardeo israelí del campo de refugiados de Bureij revelan un gran nivel de destrucción pic.twitter.com/dbDjp9c13k
— Sepa Más (@Sepa_mass) November 3, 2023
Un testimone ha raccontato ad Al Jazeera, in merito a quest’ultimo attacco: "Io e la mia famiglia eravamo seduti e all'improvviso abbiamo sentito una grande esplosione. Tutto volava intorno a noi. Non potevamo vedere altro che polvere e fumo", aggiungendo che l'attacco è stato "massiccio".
Pur essendo piccoli, rispetto ad altri campi profughi, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi, il campo profughi ospita circa 46.000 rifugiati.
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