L'accerchiamento del dollaro

Dall’inizio di luglio, si legge su Openews, le notizie dalla Cina sono strettamente collegate e tutte importanti. In primo luogo, per la Cina stessa.
1) La Banca centrale della Cina ha ratificato un accordo con Londra per la conversione yuan/sterlina
Il London Stock Exchange Group (LSEG) ha firmato accordi con due banche statali cinesi per incrementare il commercio off-shore in yuan nel Regno Unito. Una partnership con Bank of China (BoC) consente a LSEG e alle agenzie del credito di valutare e stabilire le regole di compensazione comuni e il processo di finanziamento dei futuri prodotti denominati in yuan, si legge in una nota pubblicata sul sito del LSEG. La Bank of China, il terzo maggiore istituto di credito in Cina per attività, mira a diventare membro del LSEG. “La Cina potrà abbreviare il processo d’internazionalizzazione della sua moneta di almeno 10 anni, se potrà attingere al mercato europeo“, spiega Dai. “Londra è un buon punto di partenza, perché la città ha esperienza nel trading di valute estere e perché i risultati dei suoi mercati finanziari hanno un forte impatto sui Paesi della zona euro“.
2) La Cina contatta e firma convenzioni con due banche centrali europee:
• La Banca centrale del Lussemburgo
• La Banque de France
La banca centrale ciense ha firmato due protocolli d’intesa con le banche centrali europee. Il contenuto dell’accordo è molto importante perché indica che la firma di questo protocollo d’intesa è il primo passo verso la creazione di un’infrastruttura per la compensazione e il regolamento delle operazioni in renminbi a Parigi.

Ciò significa che ora i flussi di capitale non saranno più controllati dai due istituti di compensazione europei Euroclear e Clearstream che europei non sono dal momento che anche se sulla carta Clearstream è di proprietà di Deutsche Boerse sembra che gli azionisti siano statunitensi, ed Euroclear appartiene a JP Morgan.

Perché il Lussemburgo? Perché questo Paese è il primo per possesso di capitale, indispensabile affinchè quei trasferimenti che di solito avvenivano verso paradisi fiscali statunitensi o inglesi possano muoversi verso l'Asia in modo discreto. Inoltre, firmando separatamente con le banche centrali nazionali, la Cina ha neutralizzato qualsiasi opposizione di Draghi a riguardo.
3) La Cina sta creando una banca mondiale concorrente
Finora 22 Paesi hanno partecipato al progetto volto a creare una nuova “Via della Seta”, l’antica rotta commerciale tra Asia ed Europa che collega la città di Xian in Cina alla città di Antiochia in Turchia. L’istituto per lo sviluppo dovrebbe portare il nome d’Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) e coprire un’area che si estende dalla Cina al Medio Oriente. Il finanziamento dovrebbe essere utilizzato per sviluppare tali infrastrutture nella regione, tra cui una colossale linea ferroviaria che colleghi Pechino a Baghdad, secondo quanto riportato dal Financial Times.
4) La Cina ha i mezzi per le sue ambizioni dal momento che le banche cinesi raccolgono oggi un terzo dei profitti globali
I tre principali investitori mondiali, nel 2013, sono stati la cinese PetroChina con 50,2 miliardi dollari, la russa Gazprom (44,5 miliardi) e la brasiliana Petrobras (41,5 miliardi). Total è il settimo maggiore investitore con 30,8 miliardi, davanti EDF (17.mo con 18,4 miliardi) e GDF Suez (43.mo con 10,4 miliardi). Questi Paesi non hanno abbandonato il potere sovrano di creare moneta, in cui lo Stato ha il controllo delle società. La liberalizzazione dei servizi energetici non favorisce gli investimenti e i russi, i cinesi e i brasiliani l'hanno ben compreso.
5) La Cina ha firmato un accordo di libero scambio totale con la Svizzera
Si tratta del primo accordo di questo tipo che il Regno di Mezzo finalizza con un Paese europeo. Gli svizzeri si mettono al riparo da deliri e diktat dell’Unione europea, spesso dettati da Washington.
6) Il prossimo vertice dei BRICS sarà cruciale: la nuova architettura finanziaria
In particolare un fondo di riserva monetaria chiamato Accordo sui Fondi di Riserva (Contingent Reserve Arrangement – CRA) e una banca di sviluppo, chiamata Banca BRICS, avranno funzioni di sostegno multilaterale nella bilancia dei pagamenti e nei fondi per il finanziamento degli investimenti. De facto, i BRICS prendono le distanze dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca Mondiale, istituzioni nate 70 anni fa nell’orbita del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti d’America. In piena crisi, le due iniziative aprono spazi alla cooperazione finanziaria, a fronte della volatilità del dollaro, e al finanziamento alternativo di Paesi in crisi, senza sottoporli alle condizioni dei programmi di adeguamento strutturale e ristrutturazione economica. Il nuovo vertice dei BRICS mette il FMI sottochiave…

Inoltre, contrariamente al “Chiang Mai Initiative” (che include Cina, Giappone, Corea del Sud e le 10 economie dell’Associazione delle Nazioni del Sudest asiatico), il CRA dei BRICS può fare a meno del supporto del FMI nei suoi prestiti, assicurandosi una maggiore autonomia da Washington. La guerra valutaria delle economie centrali capitaliste contro le economie della periferia ne richiede l’attuazione in tempi brevi.
7) L’Argentina è invitata al vertice
In questo contesto, è chiaro che la de-dollarizzazione accelera in modo inedito. Il potere degli Stati Uniti deriva anche dal fatto che il dollaro è la valuta globale standard. Se perde tale ruolo, gli Stati Uniti non avranno più potere o controllo, saranno un Paese come tutti gli altri. Ed è la de-dollarizzazione che probabilmente causa la massiccia fuga di capitali dal terrirorio americano che fa degli Stati Uniti il primo Stato in pericolo di fallimento, incapace di finanziarsi. Così cercano d’immaginare soluzioni deliranti come tassare la rivendita delle obbligazioni del Tesoro. Ma quale investitore sarebbe così sciocco da comprare attività finanziarie che non può vendere senza rischiare gravi perdite finanziarie? O decidono di estendere unilateralmente le scadenze obbligazionarie. O, come appena annunciato da Lagarde, arraffare le assicurazioni, avendo il doppio vantaggio di causare panico in Europa facendo rientrare i capitali negli USA.

Ma tali decisioni sono totalmente inefficaci, peggio ancora, aggravano la situazione, come indubbiamente dimostra l’ammenda alla BNP, ricattata politicamente per la consegna di armi alla Russia, probabilmente in obbedienza anche alla logica di provare con tutti i mezzi a rimpatriare i capitali negli Stati Uniti. Perché ci vorrebbe una vera e propria strategia politica per imporre una politica economica e sociale all'élite finanziaria che la rifiuta, una strategia possibile solo se lo Stato mantiene l’autorità suprema di creare denaro… Questo è il caso dei Paesi BRICS, ed è per questa ragione che la loro strategia è coerente, efficiente e utile all’interesse generale dei popoli che rappresentano. Gli interessi dei finanzieri che gestiscono gli Stati Uniti (azionisti della FED) oggi sono contraddittori, non hanno strategia e sono antagonisti ai loro clienti, così come ai popoli statunitense e dei vassalli europei.

In Europa, più che negli Stati Uniti, non vi sono più piloti… e il dollaro sta per essere messo KO dalla strategia coerente della Cina e dei Paesi BRICS, causando qualche turbolenza in estate dall’enorme impatto economico e sociale.

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