"Vendetta poetica": ecco perché il Bangladesh impazzisce per l’Argentina

15 Dicembre 2022 15:27 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Piazze piene in tante città del paese per assistere alla semifinale dell’Argentina contro la Croazia. Una volta che la selezione Albiceleste ha conquistato la finale battendo gli avversari croati è scoppiata la festa. Caroselli di auto, uomini e donne gioiosi in piazza che sventolano festanti le loro bandiere argentine.

A questo punto il lettore potrebbe pensare che non ci sia nulla di inusuale in quanto appena descritto.

Il fatto è che non stiamo parlando di Buenos Aires o di qualsiasi altra città argentina.

Ma del Bangladesh. Sì avete capito bene. Nel paese sud-asiatico il tifo per l’Argentina è infatti fortissimo, tanto che nella capitale Dacca così come in altre città ci sono case dipinte con i colori dell’Argentina dove sui tetti sventolano le bandiere del paese sudamericano.

A Dacca ci sono inoltre molti murales che ritraggono Maradona e Messi.

Perché il Bangladesh ama la selezione argentina?

Per capire cosa succede in Bangladesh, bisogna tornare indietro al 1942, quando ebbe luogo la battaglia di Singapore, che lasciò gli inglesi in una situazione complicata nei confronti del Giappone, hanno spiegato in un video caricato sull'account TikTok "Cultura Soportable", gestito dall'archeologa argentina Rocío Goncalves e dalla storica dominicana Blanca Mejía Nina.

All'epoca, Winston Churchill, ministro del Regno Unito, tagliò i rifornimenti alla popolazione del Bangladesh, ritenendo che potesse diventare collaboratrice del Giappone nel conflitto. Questo blocco portò alla "carestia del Bengala" nel 1943, che secondo le stime causò 1,5 milioni di morti.

A più di quarant'anni da quel conflitto, la ferita era ancora aperta tra la popolazione del Bangladesh. Per questo, nel 1986, considerarono una "vendetta poetica" il fatto che l'Argentina, un Paese in cui la guerra delle Malvinas aveva lasciato un segno indelebile, eliminasse l'Inghilterra dalla Coppa del Mondo in Messico nei quarti di finale, con due gol di Maradona che sarebbero passati alla storia: il "Gol del secolo" e l'iconica "Mano di Dio".

Quel pomeriggio, i bangladesi hanno trovato in Maradona un idolo e nell'Argentina una seconda patria. E poiché la nazionale del Bangladesh non ha mai avuto la possibilità di qualificarsi per la Coppa del Mondo, sostiene l'Albiceleste ogni volta che ne ha la possibilità.

Il calcio, come vendetta poetica, è emerso durante la lotta per la libertà indiana; le squadre locali che giocavano contro quelle dell'esercito britannico sono diventarono un simbolo della lotta contro la colonizzazione. Fu stato l'inizio dell'ingresso del calcio nella parte più profonda della coscienza collettiva.

Il calcio è rimasto popolare tra i bangladesi, per i quali la Coppa del Mondo dell'86 è stata la prima Coppa del Mondo che hanno guardato in TV.

Alim Talukder Al Razi, imprenditore bengalese, descrive "la figura speciale di Maradona nella Coppa del Mondo del 1986 con il famoso gol che lo ha elevato allo status di eroe nazionale; da quel momento in poi, in Bangladesh in ogni partita della Coppa del Mondo, si manifesta questo fenomeno sociale in cui la passione dei tifosi trabocca nelle strade di Dacca, la capitale, che è completamente ricoperta anche sugli alberi con il blu e il bianco della bandiera argentina".

"Questi 17.000 chilometri di distanza non sono riusciti a separare l'Argentina dal Bangladesh, perché Maradona, come Messi, ci uniscono nella passione per il calcio", aggiunge Alim nella sua dichiarazione, in cui non cita nemmeno il cricket, lo sport più popolare nel suo Paese, situato nel nord-est dell'India, nell'Asia meridionale.

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