Adesso che la tutela della salute pubblica è finalmente tornata al primo posto dell’agenda politica e al centro del dibattito pubblico vorrei sapere una cosa.
Quanti nuovi ospedali sono in cantiere in Italia? E quanti saranno ristrutturati e/o implementati?
Quanti nuovi reparti si pensa di aprire?
Quanti posti letto saranno aggiunti?
Quanti nuovi medici, ricercatori, infermieri e operatori sanitari verranno assunti?
Quanti nuovi posti saranno resi disponibili per le specializzazioni post laurea?
Quanti nuovi macchinari, reagenti e ogni altro strumento utile alla diagnostica verranno acquistati? E quante ambulanze?
Di quanto saranno diminuite le liste d’attesa? E di quanto aumentati i finanziamenti alla ricerca pubblica?
Come si pensa di risolvere l’annoso problema dello spoils system nella sanità pubblica? E quello delle competenze fra Stato e Regioni?
E, soprattutto, come si concilieranno queste urgentissime e improcrastinabili esigenze con il ritorno del patto di stabilità e del sistema di regole europee che impongono politiche di forte contenimento della spesa pubblica?
Non per niente, ma dopo tutto sto casino sarebbe abbastanza ridicolo continuare a vedere i calabresi andare a curarsi in Lombardia. O no?
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