L'elenco impressionante (non esaustivo) dei marchi italiani svenduti all'estero

20 Settembre 2022 17:00 Gilberto Trombetta

Solo tra il 2008 e il 2012, 437 aziende italiane sono passate nelle mani di acquirenti esteri. Di queste almeno 130 erano marchi importanti.
Nel 2015 le acquisizioni straniere di marchi italiani ammontavano a 65,5 miliardi di euro contro i 9,4 miliardi di acquisizioni all’estero operate dall’Italia. Cioè sette volte di meno. La Francia da sola ha speso in Italia quanto tutta l'Italia fuori: oltre 9 miliardi per comprare fette del Made in Italy.

Nel 2016 le acquisizioni straniere di marchi italiani ammontavano a 74 miliardi di euro contro i 3,6 miliardi di acquisizioni all’estero operate dall’Italia.

Cioè 20 volte di più. La Francia da sola ha speso in Italia il triplo di quanto abbia speso, in tutto, l'Italia fuori: oltre 9 miliardi per comprare fette del Made in Italy.

Nel 2020 i gruppi stranieri hanno speso 75,6 miliardi per acquistare imprese italiane (+37% rispetto al 2019). La Francia è il Paese che ha speso di più (10,6 mld), seguita dagli USA (6,2 mld).

Nel 2021 si sono registrate 705 acquisizioni straniere in Italia rispetto alle 554 del 2020 (+27,3% rispetto al 2020) per un valore complessivo di 85,5 miliardi di euro (+13% rispetto al 2020).

Nel primo semestre 2022 sono state registrate circa 370 acquisizioni estere, rispetto alle 365 dello stesso periodo dell’anno precedente per un valore di 30,7 miliardi di euro.

Sono le meraviglie degli IDE, gli Investimenti Diretti Esteri.

Che poi sarebbero i saldi d'occasione per gli acquirenti stranieri.

Il tutto mentre lo Stato, che avrebbe dovuto tutelare le imprese italiane (che in Italia danno lavoro e pagano le tasse), per colpa della peggior classe politica mai vista, consentiva e favoriva la svendita a prezzi di saldo dei gioielli di famiglia a concorrenti stranieri senza scrupoli.

Responsabilità che va condivisa anche con una parte dell'attuale classe imprenditoriale che non vanta più personaggi come Mattei,
Olivetti e molti altri, che riuscivano a coniugare lo spirito imprenditoriale allo sviluppo del Paese e alla tutela degli interessi nazionali.

E adesso, con migliaia di imprese che stanno per finire fuori mercato, esclusivamente per il caro bollette non perché non abbiano richieste per i loro prodotti (anzi), gli acquisti esteri a prezzi di saldo non potranno fare altro che aumentare.

Portando così a un ulteriore impoverimento della domanda interna e quindi dell'economia del Paese proprio mentre gli altri stanno riportando molte produzioni all'interno del proprio territorio per ovviare all'attuale crisi.

Una crisi che è anche (soprattutto) una crisi della globalizzazione selvaggia e del mercantilismo sfrenato degli ultimi 30 anni.

Stiamo subendo un vero e proprio processo di deindustrializzazione tenuto conto che spesso un'azienda, una volta acquisita dall'estero, viene delocalizzata per comprimere i salari o viene semplicemente chiusa dopo averne prelevato il prezioso know-how.

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, ecco un elenco, non esaustivo e fino al 2018, dei marchi italiani passati in mano straniera.
Acqua di Parma (LVMH) Francia
Algida (Unilever) Inghilterra
Ansaldo Breda (Hitachi) Giappone
Ansaldo STS (Hitachi) Giappone
Benelli (Qianjiang Group Co. Ltd) Cina
Bertolli (Unilever / Deoleo) Inghilterra / Spagna
Birra Peroni (Asahi Breweries) Giappone
Bnl (BNP Paribas) Francia
Bottega veneta (Kering) Francia
Brioni (Kering) Francia
Buitoni (Nestle via Newlat) Svizzera
Bulgari (LVMH) Francia
Cademartori (Lactalis) Francia
Carapelli (Deoleo) Spagna
Cariparma (Crédit Agricole) Francia
Coccinelle (E-Land Europe) Corea del Sud
Compagnia Italiana Forme Acciaio SPA (Zoomlion Heavy Industry Science and Technology Co., Ltd.) Cina
Conbilel (Oaktree Capital Management) Stati Uniti
Cova (LVMH) Francia
De Tomaso (Ideal Team Ventures Limited) Cina
Dietor (Katjes International Gmbh) Germania
Dietorelle (Katjes International Gmbh) Germania
Dodo (Kering) Francia
Ducati [Audi (via Lamborghini Automobili)] Germania
Edison (Électricité de France) Francia
Energie [Crescent HydePark (via Miss Sixty)] Cina , Singapore
Eridania (Cristal Union) Francia
Fendi (LVMH) Francia
Ferretti Weichai Power Cina
Fiat Ferroviaria (Allstorm) Francia
Fiorucci [Janie e Stephen Schaffer (privati)] Inghilterra
Galatine (Katjes International Gmbh) Germania
Galbani (Lactalis) Francia
Gelati Motta (Froneri International) Inghilterra
Gianfranco Ferré (Paris Group International LLC) Emirati Arabi
Grom (Unilever) Inghilterra
Gruppo Gancia (Russian Standard) Russia
Gucci (Kering) Francia
Indesit (Whirpool) Stati Uniti
Invernizzi (Lactalis) Francia
Italcementi (HeidelbergCement) Germania
Krizia (Marisfrolg Fashion Co. Ltd) Cina
La Perla [Sapinda (Lars Windhorst)] Germania
La Rinascente (Central Group) Thailandia
Lamborghini (Audi) Germania
Lanificio Cerruti (Njord Partners) Inghilterra
Locatelli (Lactalis) Francia
Loro Piana (LVMH) Francia
Lumberjack (Ziylan) Turchia
Magneti Marelli (Calsonic Kansei) Giappone
Mandarina Duck (E-Land Europe) Corea del Sud
Merloni [Whirpool (via Indesit)] Stati Uniti
Mila Schon (Itochu Corporation) Giappone
Miss Sixty (Crescent HydePark) Cina , Singapore
Nastro Azzurro [Asahi Breweries (Gruppo Peroni)] Giappone
Nocrineria Fiorucci (Campofrio Food Group) Spagna
Parmalat (Lactalis) Francia
Perugina (Nestlè) Svizzera
Pininfarina (Mahindra Group) India
Pirelli (Marco Polo International Holding Italy S.p.A.) Cina
Poltrona Frau (Haworth Inc.) Stati Uniti
Pomellato (Kering) Francia
Pucci (LVMH) Francia
Richard Ginori [Kering (via Gucci)] Francia
Safilo (Hal Investments) Olanda
Saila (Katjes International Gmbh) Germania
Saiwa (Mondel?z International) Stati Uniti
San Pellegrino (Nestlè) Svizzera
Sasso (Deoleo) Spagna
Sergio Tacchini (Hembly International Holdings) Cina
Sperlari (Katjes International Gmbh) Germania
Splendid (Jacobs Douwe Egberts) Olanda
Star (GBfoods) Spagna
Telecom Italia (Elliott Management Corporation) Stati Uniti
Valentino (Mayhoola for Investments Spc) Qatar
Valle degli Orti (Frosta) Germania
Versace (Capri Holdings) Stati Uniti
Wind [VEON Ltd. / CK Hutchison Holdings Limited, Bermuda (Regno Unito) / Isole Cayman (Cina)]

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