Disastro ambientale Ohio. Sindacati denunciano i tagli alla sicurezza
Il nostro circuito informativo mainstream probabilmente troppo impegnato a spargere disinformazione russofoba o narrare le magnifiche sorti e progressive dell’Ucraina grazie all’illuminato Zelensky e la sua corte di neonazisti, preferisce glissare sull’incidente in Ohio, negli Stati Uniti, dove il deragliamento di un treno pare aver creato una vera e propria emergenza ambientale.
A tal proposito i cittadini di East Palestine, in Ohio, sopraffatti dalla paura, dalle preoccupazioni e dalla rabbia, sono sul piede di guerra perché la loro città è diventata l'epicentro di una recente fuoriuscita di sostanze chimiche tossiche.
Il sindaco di East Palestine, Trent Conway, ha affermato: “Non mi sento sicuro nella mia città. Dobbiamo assicurarci che i residenti siano al sicuro nelle loro case. Sono molto frustrato”.
Il treno della Norfolk Southern Railroad deragliato lo scorso 3 di febbraio ha infatti rilasciato nell’ambiente una serie di sostanze chimiche, tra cui un cloruro di vinile particolarmente cancerogeno. Nel tentativo di evitare un'esplosione, i tecnici hanno tentato un rilascio controllato di sostanze da cinque serbatoi. Una colonna di fumo nero si è levata in cielo e i residenti sono stati costretti ad evacuare.
Le persone stanno rientrando nelle loro case, ma i potenziali rischi per la salute rimangono poco chiari. Le sostanze chimiche sono entrate nei corpi idrici locali, uccidendo migliaia di pesci, come riferisce France 24.
I sindacati, prosegue France 24, ritengono probabile che il carico sia stato distribuito in modo errato nei vagoni a causa di misure aziendali di riduzione dei costi. Per lo stesso motivo sono state ridotte le ispezioni di sicurezza. Inoltre, anni di pressioni da parte dell'industria hanno fatto sì che la compagnia non sia nemmeno tenuta a classificare il carico come chimico tossico.
I rappresentanti della società di gestione si sono rifiutati di partecipare all'incontro con i residenti per paura di violenze. Tuttavia, è stato annunciato un fondo di beneficenza di un milione di dollari per aiutare la comunità locale.
L'anno scorso la compagnia ha lanciato un programma di riacquisto di azioni per 10 miliardi di dollari. Nel frattempo ai cittadini di East Palestine viene sconsigliato di bere l'acqua locale, e molti dicono di temere per il futuro della città.
Insomma, il deragliamento di East Palestine sembra proprio essere il frutto amaro del neoliberismo statunitense. Oltre a essere lo specchio fedele del declino degli Stati Uniti, ormai più attenti a preservare la sorte del regime di Kiev che a preservare la salute dei propri cittadini.