Elezioni USA chi ha perso davvero? 

Elezioni USA chi ha perso davvero? 

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La vittoria schiacciante di Donald Trump ha generato un vero e proprio terremoto che si inserisce in una linea di cambiamento mondiale che possiamo definire epocale. 

Se Trump vince, non è solo la Clinton a perdere. 

Perdono i media che, per la seconda volta consecutiva, “sbagliano” ogni sondaggio e ogni analisi sulle elezioni americane, come avevano già fatto con la Brexit. 

Non è solo una questione di sondaggi. Da diversi mesi a questa parte, lo stalking mediatico a favore della Clinton ha cercato di imporre una visione della storia, in continuità con il passato, ha agitato il pericolo della Russia, riportando il mondo indietro alla crisi missilistica cubana del ‘62, fin quasi all’orlo di una guerra mondiale. Gli americani non hanno creduto a questi messaggi e alla logora contrapposizione tra mondo libero e stati canaglia.

Chi ha creduto alla campagna di terrorismo mediatico sono invece i cittadini dei Paesi alleati, tra cui l’Italia. Si sono sprecate le notizie e gli editoriali che, travisando sistematicamente i messaggi del candidato repubblicano, hanno ingannato i cittadini italiani, preoccupati soprattutto di un’escalation militare ai confini con l’Europa. Trump è stato dipinto come un pazzo pronto a scatenare una guerra mondiale. 

Da La Repubblica al Corriere, da La Stampa a Il Tempo, passando dai canali RAI e quelli Mediaset, il metodo era sempre lo stesso: fare da cassa di risonanza alle balle mediatiche riportate dai main stream americani che a loro volta riportavano acriticamente le comunicazioni dello staff della Clinton che descriveva Trump incapace di gestire gli ordigni nucleari. 

In un vortice di analisi e dati presi da altri media, i giornali italiani rilanciavano acriticamente il 23 ottobre il sondaggio shock che vedeva la Clinton avanti di 12 punti. 
Era successo anche durante il Referendum sulla Brexit, che a metà giugno davano certa la vittoria dei remain. Anche in quell’occasione tutta la stampa schierata a favore di una delle due parti.

Il giorno dopo però nessun Direttore di giornale si è dimesso, per aver sbagliato ogni analisi, così come non si dimettono i sondaggisti che di balle ne hanno sparato sin troppe. 

A questo punto le ipotesi sono due: o i media sbagliano sistematicamente ogni previsione, o  viceversa possiamo definire la stampa occidentale come un complesso e integrato apparato di propaganda dei poteri costituiti. 

Tendiamo per la seconda ipotesi e non si tratta solo di Brexit o elezioni americane. 

Come dimenticare le Balle colossali sulle armi di distruzione di mass in Iraq, sui massacri di Gheddafi e sui giorni contati di Assad, “il macellaio di Damasco”? 

Se abbiamo sfiorato l’apocalisse con l’elezione di una agguerrita Hillary Clinton, pronta a imporre una No fly zone in Siria, non dobbiamo sottovalutare gli scenari in politica estera che l’elezione di Trump potrebbe generare, che non riguardano solo il rapporto con la Russia. 

Seppure gli effetti dell’elezione del magnate americano non si avvertiranno subito e se Trump terrà fede a ciò che ha promesso in campagna elettorale, chi saranno i veri sconfitti di queste elezioni? 

A) I Neocon, le agenzie di sicurezza e le principali multinazionali, che avevano scommesso nella continuità tra Obama e Clinton e si preparavano ad una transizione verso un’economia di guerra, come risposta alla crisi economica

B) Il Regno Saudita, che sulla Clinton ha investito diversi milioni di euro ( 10 secondo quanto dichiarato sul sito della Fondazione Clinton) e che potrebbe perdere il supporto USA nella guerra in Yemen o peggio pagare caro il supporto al terrorismo islamico salafita

C) Gruppi islamici in Siria, sostenuti in ogni modo dalla Clinton, dipinti dalla stampa internazionale come “attivisti per la democrazia” e in realtà taglia gole e mercenari della peggior specie

D) Paesi dell’Est Europa, interessati ad alzare la tensione con la Russia per puntellare il potere dei governi filo atlantisti, spesso composti da oscurantisti e corrotti capi politici

E) L’estabilishment europeo, che nella continuità tra Obama e Clinton aveva investito davvero molto sia in finanziamenti( vedi dati Fondazione Clinton) che in avventate dichiarazioni politiche dei vari leader, che oggi sono più che traumatizzati di fronte all’ennesimo risultato inaspettato.


Se questi sono alcuni degli sconfitti non bisogna cantare vittoria troppo presto. 

La Pace e la stabilità internazionali sono ancora in pericolo; sappiamo che il potere americano non è solo in mano al Presidente, ma ad una serie di Agenzie per la sicurezza, che non saranno tanto disponibili a cambiare rotta. Così come non sarà facile far cambiare rotta al complesso militare ed economico che sull’instabilità internazionale basa i propri interessi prioritari.

Il paradosso è che ad appoggiare una linea di collaborazione internazionale con gli altri Stati sia un ultra liberista, isolazionista, razzista invece solito democratico politically correct e amico del multiculturalismo a parole, ma spietato nell’applicazione degli interessi geo strategici della potenza militare più forte al mondo. 

Se gli Stati Uniti sono riusciti a cambiare in maniera così radicale, si apre davvero una nuova era per le colonie USA, Italia in primis. 

Cosa faranno i media italiani? Continueranno a sostenere campagne maccartiste spacciando ogni notizia contraria alla linea come bufala o finalmente cercheranno di comprendere dove sta andando il mondo? 

Speriamo davvero in un ravvedimento di chi ieri da TV e giornali attaccava a spada tratta qualsiasi opinione contrastante e si abbandonava in teorie complottiste degne di una spy story in salsa italiana. E’ possibile che i media possano servire i cittadini con informazioni equilibrate, degne di questo nome o come al solito dovremo essere indottrinati da mille bufale e dal sistematico travisamento della realtà? 

La Redazione

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