Il Venezuela risponde alle nuove sanzioni dell'UE. "E' la prova inconfutabile della sua indegna subordinazione a Trump"
Il governo venezuelano ha respinto, attraverso un comunicato pubblicato questo lunedì, le sanzioni imposte a sette suoi alti funzionari da parte dell'Unione Europea (UE).
Le sanzioni sono state catalogate da Caracas come "indegne" e come "grave interferenza" negli affari interni del paese. Nel testo pubblicato dal governo venezuelano si afferma che l'UE "offre ancora una volta prove inconfutabili della sua notevole subordinazione al governo di Donald Trump".
El Gobierno Bolivariano de Venezuela rechaza categóricamente las decisiones erráticas, intervencionistas, coercitivas e ilegales que la Unión Europea ha anunciado contra Venezuela. La UE vuelve a demostrar su indigna subordinación al gobierno supremacista de D. Trump. Comunicado: pic.twitter.com/6bZtgvpEOP
— Jorge Arreaza M (@jaarreaza) 22 gennaio 2018
Inoltre, prosegue il comunicato, "questo comportamento ossessivo nei confronti del Venezuela, costringe l'Unione Europea a violare i propri principi fondatori".
Nel novembre dello scorso anno, il regime di Bruxelles aveva già imposto un embargo sui prodotti bellici contro il paese latinoamericano, prendendo a pretesto le violenze dell'estrema destra del paese che hanno prodotto 130 morti dall'aprile.
Queste sanzioni dell'UE si aggiungono a quelle imposte da Washington contro circa 30 alti funzionari venezuelani, tra cui il presidente Nicolás Maduro. Sanzioni che impediscono anche l'emissioni di nuovi bond e obbligazioni per rifinanziare il debito del Venezuela o della sua compagnia petrolifera statale PDVSA. Il presidente Nicolas Maduro ha definito queste misure punitive come un "blocco economico e finanziario" che ha impedito l'importazione di prodotti essenziali e il pagamento degli impegni del Venezuela all'estero.