Rapporto - Giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) sul libro paga di George Soros

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Rapporto - Giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) sul libro paga di George Soros



Giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) già sul libro paga di George Soros. Una notizia sconvolgente (e che, al momento non ha avuto nessuna smentita) eppure in Italia nessuno ne parla. Ripubblichiamo, quindi l’articolo di John Laughland, studioso presso l’Università di Oxford in questioni internazionali, basato sul dossier  “NGOs and the Judges of the ECHR 2009 – 2019” dell’European Centre for Law and Justice.


di John Laughland* - RT


Uno studio del Centro europeo di diritto e giustizia di Strasburgo ha rivelato diversi conflitti di interessi tra i giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) e le ONG finanziate da George Soros.

Il Centro europeo di diritto e giustizia è una ONG che partecipa spesso alle attività del tribunale per fare campagne su questioni sociali, familiari e religiose. Sono orgoglioso di essere uno dei ricercatori presso l'ECLJ, ma in realtà ho scritto solo un articolo per il sito web del centro. Non ricevo alcun compenso e non ho avuto alcun ruolo nello scrivere il rapporto.

Lo studio ha rivelato che dei circa 100 giudici che hanno servito la Corte europea dei diritti dell'uomo nel periodo 2009-2019, circa un quarto (22) registra forti legami con la Open Society di George Soros o altre Ong come Amnesty International finanziate dal magnate. Human Rights Watch, ad esempio, ha ricevuto 100 milioni di dollari dalla Open Society Foundation dal 2010. 

Alcune di queste Ong ricevono così tanto del loro budget da Soros che in effetti sono controllate al 100% dalla sua fondazione.

I legami tra queste Ong e i giudici sono sostanziali. Essi includono aver lavorato per anni come membri del board dei direttori o del consiglio esecutivo di queste Ong; aver insegnato in istituti finanziati da quest'ultime; aver ricevuto stipendi come direttori dei programmi della Open Society Foundation o Ong a loro finanziate; e intrapreso altre forme di lavoro retribuito per loro. L'elenco completo di questi collegamenti è disponibile alle pagine sette e otto del rapporto.

Un buon esempio è quello del bulgaro Yonko Grozev che, come leader dell'Open Society Justice Initiative, ha difeso il caso Pussy Riot contro la Russia nel 2018 prima di essere eletto giudice della  CEDU.

Lo studio non include forme meno formali di collaborazione con le ONG, come il lavoro occasionale (vedere la nota 15 del rapporto). Ciò significa che i collegamenti sono persino maggiori di quelli specificamente affrontati nello studio.

Il rapporto si riferisce inoltre ad altri "funzionari dei diritti umani", come il commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa dal 2012-2018 Nils Muiznieks, che non occupa un posto di giudice ma che è stato per anni uno stipendiato attivista della Open Society Foundation in Lettonia e che ha usato la sua posizione ufficiale contro le cosiddette legislazioni “anti-Soros” in Ungheria.

Queste Ong sono estremamente attive nella CEDU. La Helsinki Foundation for Human Rights in Polonia ha adito 16 casi e partecipato in qualità di difensori in 32 nel solo 2017. Molto spesso il ruolo svolto dalle ONG non compare nei documenti del tribunale, ma deve essere scoperto dagli stessi rapporti di quest'ultime. Ad esempio, un caso può essere difeso da avvocati di una ONG attraverso requisitorie di altre ONG che partecipano come terzi, anche se le altre organizzazioni sono in realtà finanziate dalla stessa fonte del richiedente, di solito Soros.

Non ci sarebbe nulla di sbagliato nel fatto che i giudici esercitino un'attività retribuita per una ONG prima di diventare un giudice se queste stesse organizzazioni non fossero esse stesse parti attive in cause della CEDU, e non fossero esse stesse ricorrenti, avvocati o terzi che forniscono prove (anche se in realtà fanno pressioni per una causa).

Per questo, la peggiore scoperta del rapporto è che in 88 casi aditi da una Ong i giudici chiamati a dirimire la controversia avevano precedentemente lavorato per la stessa Ong, senza aver denunciato il conflitto d'interessa e quindi rinunciare al ruolo (vedi la pagina 15 del rapporto e gli annessi 1 e 2). In un caso specifico del 2018, 10 delle 14 Ong che avevano sollevato il caso erano finanziate dalla Open Society Foundation, mentre sei deli 17 giudici che dovevano risolvere la questione avevano legami con la stessa Ong di Soros. 

Il rifiuto dei giudici di ritirarsi è un fallimento disonorevole della professione e dimostra come il supremo organo europeo per i diritti umani non è, di fatto, indipendente ma è parte integrante della "industria dei diritti umani" - una piramide di denaro e una fitta rete di relazioni professionali, in cima al quale siede George Soros con i suoi miliardi. Le ONG dovrebbero rappresentare la "società civile" indipendente dagli Stati; in realtà, un numero molto grande di loro è la creazione di attori senza legittimità democratica, come la Open Society Foundation.

Sono diverse le cause che spiegano il perché questo sistema corrotto sia stato in grado di prosperare. La prima è che Soros e le ONG che finanzia dominano l'industria dei diritti umani nei Balcani e negli stati baltici. I suoi milioni inondano questi piccoli paesi poveri (ha speso 131 milioni di dollari in Albania dal 1992, per esempio) e a loro volta nominano i giudici della CEDU che governa le questioni dei diritti umani per i 47 Stati membri del Consiglio d'Europa. In effetti, il rapporto rileva che la spesa totale della Open Society Foundation in Europa, 90 milioni di dollari all'anno, supera effettivamente il budget annuale della Corte europea dei diritti umani (70 milioni di dollari).

In secondo luogo, le nuove procedure introdotte nel 2012 prevedono specificamente che le ONG partecipino alla procedura di selezione dei giudici presso la CEDU. Queste ONG possono proporre candidati e possono fare pressioni per la loro selezione. Lo hanno fatto in molte occasioni, come mostra il rapporto. Nel caso dell'Albania nel 2018, ad esempio, due dei tre candidati erano dirigenti della Open Society Foundation; uno di loro è stato eletto.

Infine, non è necessario che le persone nominate giudici presso la CEDU abbiano alcuna esperienza giudiziaria. Circa 51 dei 100 giudici che si sono seduti alla CEDU dal 2009 non erano mai stati giudici o magistrati prima. Al contrario, erano molto spesso attivisti per i diritti umani che lavoravano per Soros o per una delle sue organizzazioni di facciata.


Questa è una debolezza strutturale che colpisce anche i tribunali internazionali per i crimini di guerra. Come ho mostrato nel mio libro "Travesty", significa che le persone possono esercitare un potere giudiziario anche se, in realtà, non sono magistrati o giuristi preparati o addirittura necessariamente avvocati, ma invece attivisti politici. In alcuni casi molto eclatanti, le persone sono diventate giudici sui banchi di questi tribunali senza nemmeno avere una laurea in legge.


Il risultato è che i giudici di questi tribunali non si comportano come dovrebbero. Il ruolo del giudice è quello di far rispettare la legge, non la sua opinione. Sfortunatamente, questo è esattamente ciò che fanno i giudici della CEDU e dei nuovi tribunali internazionali. Nel 1978, la CEDU ha proclamato come Convenzione fosse "uno strumento vivente che deve essere interpretato alla luce delle condizioni odierne" e che pertanto i suoi giudici avevano il diritto di interpretare "le nuove cose" nella Convenzione invece di accettare di esserne vincolati. Tale attivismo giudiziario è una parodia dello stato di diritto.


È una parodia perché le aree in cui i giudici della CEDU esercitano il loro attivismo giudiziario sono precisamente le questioni politicamente più sensibili, che dovrebbero essere adeguatamente decise dai politici nei parlamenti eletti e non da una casta d'élite di attivisti non responsabili. Tali aree comprendono la libertà di espressione, l'asilo, i diritti LGBT, le condizioni di detenzione, i diritti delle minoranze e così via. Usando la loro libertà per inventare la legge, i giudici della CEDU hanno applicato per decenni una nuova visione dell'uomo che è l'opposto dell'intenzione originale della Convenzione, che era quella di proteggere gli esseri umani e le loro famiglie dal potere statale abusivo. Ora la CEDU trascorre la maggior parte del tempo a richiedere più potere statale per questa o quella causa alla moda.


George Soros è stato a lungo attaccato per l'eccessivo potere politico che la sua gigantesca fortuna gli ha permesso di acquisire, soprattutto nell'Est Europa post-comunista. Il rapporto del Centro europeo di diritto e giustizia è  una delle prime occasioni in cui si dimostra come l'effetto corruttivo di tale potere è stato utilizzato verso l'organismo supremo incaricato di proteggere i diritti umani in Europa. Ad oggi, la CEDU non ha smentito nessuno dei fatti delineati nella relazione e, nella misura in cui questi fatti non possono essere smentiti perché provengono dalla CEDU stessa, la sua credibilità come organo giudiziario indipendente ora è in rovina.


Traduzione de l'AntiDiplomatico


*John Laughland, who has a doctorate in philosophy from the University of Oxford and who has taught at universities in Paris and Rome, is a historian and specialist in international affairs.

 

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