Russia: Presidente Duma esorta a fare "senza indugio" i nomi dei responsabili del crollo dell'URSS
La caduta dell’Unione Sovietica ha costituito un vero e proprio dramma. Sconvolgimento geopolitico di cui la Russia - e non solo la Russia - continua a pagarne le conseguenze.
A tal proposito, il presidente della Duma di Stato della Federazione Russa, Vyacheslav Volodin, afferma che il crollo dell’Unione Sovietica deve essere adeguatamente valutato e i nomi dei responsabili devono essere fatti il prima possibile.
"Sarebbe giusto farlo senza indugio", ha detto Volodin in una sessione plenaria della camera bassa del parlamento di Mosca.
Come ha osservato il presidente della Duma di Stato - segnala il quotidiano Komsolskaya Pravda - dei trent'anni trascorsi dal crollo dell'URSS, la Russia ha perso dieci anni, i restanti venti è stata impegnata “nella fine dei conflitti".
Inoltre, ha attirato l'attenzione sul fatto che i paesi hanno iniziato a rimborsare i prestiti ricevuti dall'Unione Sovietica solo nel 2004.
Volodin già in precedenza aveva indicato che paesi come l’Ucraina, la Repubblica Ceca e gli Stati baltici dovrebbero scusarsi con la Russia. Secondo il presidente della Duma i paesi dell’ex campo socialista sono in obbligo con la Russia e essere grati per tutti gli investimenti fatti in passato nei loro paesi.
Il quotidiano russo, infine, ricorda che l’Unione Sovietica cessò di esistere il 25 dicembre 1991, quando Gorbaciov annunciò le sue dimissioni. In precedenza, i leader di Russia, Bielorussia e Ucraina hanno firmato l'accordo Belovezhsky sulla dissoluzione dell'URSS e la creazione della CSI (Comunità degli Stati Indipendenti).