Venezuela, le Forze Armate respingono il golpe. "Siamo pronti a morire per la nostra Costituzione e per le nostre istituzioni"

Venezuela, le Forze Armate respingono il golpe. "Siamo pronti a morire per la nostra Costituzione e per le nostre istituzioni"

"E’ il momento della dignità, del patriottismo, è il momento di Bolivar, è il momento del Comandante Chavez. E’ il momento."

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Le forze armate del Venezuela - che hanno giurato fedeltà al presidente legittimo del paese Nicolas Maduro e respinto immediatamente il golpe degli Stati Uniti iniziato il 23 gennaio - hanno effettuata questa mattina all'alba la cosiddetta marcia amministrativa a Caracas, partendo da Forte Tuna. Una marcia per la pace e la sovranità.
 


Insieme, al ministro Vladimir Padrino, intervistato da Madelein Garcia di Telesur, tutti i vertici delle Forze armate bolivariane. “Siamo mossi da una chiarezza storica, una chiarezza meridionale, costituzionale, legale e legata ai nostri valori storici e giuridici. Siamo disposti a morire come abbiamo giurato da ragazzi per la nostra Costituzione, la nostra Carta magna, e per la nostra patria, per la democrazia e per le nostre istituzioni”.

 
Ai golpisti che hanno invocato l’ammutinamento delle forze armate e sul documento di aministia che nei giorni scorsi le forze armate hanno respinto con forza, Padrino ha risposto così: “Grave errore chiamare la forza armata, un'istituzione così morale, nazionalista, degna e patriottica al tradimento. Lo definisco infantilismo politico e stupidità.”


“Tutto questo è un assedio da copione. Gli stessi procedimenti che abbiamo visto in Libia li stanno applicando ora contro la Repubblica bolivariana del Venezuela. E tutto questo l’applicazione di mercenari che cercano di entrare dalla frontiera per creare il caos fa parte del copione e noi ci stiamo preparando", ha proseguito Padrino. 
“Non è il momento della confusione.”, ha proseguito Padrino. “Difenderemo la nostra amata venezuelana con le armi se dovesse servire”.
 
“Figli e figlie, fratelli e sorelle è il momento di resistere, lottare e procedere avanti. Non è il momento del dubbio o per scoraggiarsi. E’ il momento della dignità, del patriottismo, è il momento di Bolivar, è il momento del Comandante Chavez. E’ il momento. Dobbiamo vedere dove stanno i nemici della patria. Non li abbiamo mai visti primi come nemici. Cerchiamo con razionalità, con l'assistenza storica che ci assiste e traiamo le nostre conclusioni", ha proseguito.
 


"SONO CONVINTO CHE TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO VISSUTO NEGLI ULTIMI ANNI HA CREATO NELLE FORZE ARMATE una consapevolezza straordinaria. E sono convinto che vinceremo per tutto quello che abbiamo superato perché ci assiste la ragione.”, ha concluso
 
   

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