Voto russo e ipocrisia occidentale

8855
Voto russo e ipocrisia occidentale



di Fabrizio Verde


Le reazioni occidentali alle elezioni in Russia dove il popolo attraverso le urne ha confermato massiccio sostegno all’azione politica del presidente Vladimir Putin, sono una summa di luoghi comuni, banalità, menzogne e ipocrisia.

La Casa Bianca ha affermato che “le elezioni presidenziali in Russia non sono ovviamente né libere né giuste”.

"Le elezioni in Russia non sono state né libere né regolari e hanno riguardato anche territori ucraini occupati illegalmente. Continuiamo a lavorare per una pace giusta che porti la Russia a terminare la guerra di aggressione all'Ucraina nel rispetto del diritto internazionale", ha scritto su X il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani.

La Polonia ha bollato il voto presidenziale russo come “non legale”. In una nota il ministero degli Esteri di Varsavia ha aggiunto che le elezioni si sono svolte "in mezzo a dure repressioni e nelle zone occupate dell'Ucraina in violazione del diritto internazionale".

A urne ancora aperte Berlino aveva definito "nullo" il voto russo nelle regioni occupate dell'Ucraina. "Le pseudo elezioni in Russia non sono né libere né corrette, il risultato non sorprenderà nessuno. Il governo di Putin è autoritario, si basa su censura, repressione e violenza", afferma una nota del ministero degli Esteri della Germania.
 
In un post su X il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha sottolineato la "mancanza di scelta per gli elettori e l'assenza di un monitoraggio indipendente da parte dell'Osce".

Proprio il commento di Cameron ci offre l’occasione per sottolineare ipocrisia e disonestà occidentale. Da quale pulpito viene la predica? Questa è la prima reazione alle accuse contro la Russia, che poi sono le stesse rivolte contro ogni paese che non si allinea ai diktat e all’agenda occidentale. Oggi è il turno della Russia, domani lo sarà del Venezuela che va alle urne a luglio, così come in passato i totalitaristi e fanatici liberali hanno attaccato i processi elettorali in Iran, Nicaragua, Bielorussia o qualunque altro paese non allineato.

In Occidente c’è libertà di scelta?

Mentre molti paesi occidentali si vantano di essere democrazie con più partiti politici, la realtà è che spesso manca una vera competizione tra di loro. Questo fenomeno è stato soprannominato “falsa concorrenza” da alcuni commentatori politici, poiché dà l’illusione della scelta mentre in realtà soffoca la vera diversità politica.

Innanzitutto nei ‘democratici’ paesi occidentali regna il denaro, che influenza fortemente la politica. Le campagne politiche sono finanziate da ricchi donatori e gruppi di interesse particolari, che possono conferire una quantità sproporzionata di potere a determinati partiti o candidati. Una situazione che rende estremamente difficile la competizione per partiti nuovi o più piccoli, poiché non dispongono delle risorse finanziarie per condurre campagne efficaci. Di conseguenza, gli elettori hanno spesso scelte limitate quando si tratta di selezionare i propri rappresentanti e determinare reali cambiamenti politici.

Il politologo britannico Colin Crouch utilizza il termine postdemocrazia per descrivere quei sistemi politici liberali, formalmente regolati da norme democratiche che vengono, però, svuotate dalla prassi politica. “Anche se le elezioni continuano a svolgersi e condizionare i governi, il dibattito elettorale è uno spettacolo saldamente controllato – scrive il politologo nel suo libro «Postdemocrazia» – condotto da gruppi rivali di professionisti esperti nelle tecniche di persuasione e si esercita su un numero ristretto di questioni selezionate da questi gruppi. La massa dei cittadini svolge un ruolo passivo, acquiescente, persino apatico, limitandosi a reagire ai segnali che riceve. A parte lo spettacolo della lotta elettorale, la politica viene decisa in privato dall’integrazione tra i governi eletti e le élite che rappresentano quasi esclusivamente interessi economici”.

Poi nei sedicenti paesi democratici spesso abbiamo sistemi bipartitici. Negli Stati Uniti, ad esempio, i partiti democratico e repubblicano sono le uniche opzioni praticabili per gli elettori. Sebbene esistano terzi partiti, essi sono spesso emarginati e devono affrontare ostacoli significativi per ottenere un reale potere politico.

Un’altra questione che ha sollevato dubbi sulla libertà elettorale in Occidente è la prevalenza del gerrymandering. Questa pratica, in cui i distretti elettorali vengono ridisegnati per favorire un particolare partito politico, può distorcere i risultati delle elezioni e minare il principio di equa rappresentanza. Il gerrymandering può anche ridurre la competizione elettorale, portando a una mancanza di scelta per gli elettori.

Inoltre, i media svolgono un ruolo significativo nel plasmare l’opinione pubblica e possono contribuire alla mancanza di alternative politiche in Occidente. I media mainstream spesso si concentrano sui partiti principali e danno loro la maggior parte della copertura, ignorando, emarginando o addirittura boicottando gli altri partiti.

La mancanza di alternative politiche in Occidente può essere attribuita anche alle strutture di potere radicate all’interno dei partiti esistenti che spesso rispondono a interessi molto distanti dalle esigenze e dalle richieste degli elettori.

Tale situazione in cui gli elettori sentono di avere solo scelte limitate alle urne, ha determinato una profonda sfiducia nei sistemi politici, confermata dai sempre più alti tassi di astensionismo alle elezioni e dalla mancanza di fiducia nei governi e nei rappresentanti eletti ormai privi di legittimità.

Insomma, mentre in Occidente si sputano sentenze dopo processi più che sommari contro il processo elettorale in Russia, crescono dubbi e preoccupazioni sulla loro reale libertà, trasparenza e mancanza di alternative politiche.

A tal proposito l’Italia rappresenta un ottimo esempio: nella cosiddetta Seconda Repubblica si sono susseguiti diversi governi, ma politiche le politiche adottate sono rimaste fondamentalmente le stesse. Neoliberismo e atlantismo due dogmi immutabili.
 

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La doppia Waterloo della Francia di Giuseppe Masala La doppia Waterloo della Francia

La doppia Waterloo della Francia

Soluzioni cinesi per la medicina tradizionale a beneficio del mondo   Una finestra aperta Soluzioni cinesi per la medicina tradizionale a beneficio del mondo

Soluzioni cinesi per la medicina tradizionale a beneficio del mondo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Lo stato di Israele e il boicottaggio di Haaretz di Paolo Desogus Lo stato di Israele e il boicottaggio di Haaretz

Lo stato di Israele e il boicottaggio di Haaretz

Caracas contro il fascismo e per la Palestina di Geraldina Colotti Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Siria: Miracolo nella redazione di Repubblica! di Francesco Santoianni Siria: Miracolo nella redazione di Repubblica!

Siria: Miracolo nella redazione di Repubblica!

Putin, la meteorologia e i messaggi inviati all'occidente di Marinella Mondaini Putin, la meteorologia e i messaggi inviati all'occidente

Putin, la meteorologia e i messaggi inviati all'occidente

La rivolta sociale che non c'è di Giuseppe Giannini La rivolta sociale che non c'è

La rivolta sociale che non c'è

Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno di Antonio Di Siena Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno

Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno

9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE di Gilberto Trombetta 9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE

9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE

Il rompicapo siriano: quale ruolo gioca la Turchia? di Michelangelo Severgnini Il rompicapo siriano: quale ruolo gioca la Turchia?

Il rompicapo siriano: quale ruolo gioca la Turchia?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti