Castaldo (M5S Europa): "Ora la Mogherini dia seguito alla risoluzione per embargo armi ad Arabia Saudita"
L'Eurodeputato del M5S: "L'Europa purtroppo si nota sempre per la sua assenza. Il Parlamento europeo ha mandato un messaggio chiaro sulla guerra in Yemen"
L'AntiDiplomatico ha contattato telefonicamente l'eurodeputato del M5S Fabio Massimo Castaldo per un breve commento. “Si tratta di una vittoria importante. Il Movimento 5 Stelle in Europa si è battuto molto per l'approvazione di quest'emendamento. Un passaggio significativo che manda un messaggio chiaro”.
Le testimonianze dei morti civili e delle distruzioni in Yemen, taciute dai media mainstream perché fatte da una coalizione a guida saudita (nostri “alleati”) sono oltre qualsiasi norma di diritto internazionale umanitario. “La situazione ha prodotto una distruzione ormai prossima dello Stato yemenita e i crimini commessi dalla coalizione sono arrivati ad un limite non più tollerabile dalla comunità internazionale. Sono certificati l'uso sistematico di bombardamenti a grappolo contro la popolazione yemenita. E la responsabilità diretta è di paesi come Italia, ma soprattutto Francia e Regno Unito che intensificano la loro vendita di armi al regime saudita in questa fase storica”, ha proseguito Castaldo.
Lady pesc dovrebbe ora fare pressione con paesi come Francia (3 miliardi di vendita di armi al regime Saud) o Gran Bretagna (che ha quintuplicato la vendita di armi negli ultimi tre anni a Riad). “Resto molto pessimista su questo. L'Europa si nota sempre per la sua assenza e mai per la sua presenza. Il suo ruolo in questo momento storico potrebbe essere enorme per ristabilire un equilibrio all'interno della Nato o del Medio Oriente. Ma la Commissione Europea nei momenti decisivi ha dimostrato di non essere incisiva. Più o meno come Renzi con Obama dopo il caso Wikileaks. Gli Stati Uniti, come dimostra il caso dei droni armati a Sigonella: ci ascoltano solo a nostra insaputa”.
Chissà se almeno l'Arabia Saudita accoglierà il monito del Parlamento europeo per frenare mire di invasione della Siria che getterebbe il Medio Oriente e il mondo in una fornace di difficile previsione. “Riad ha ora due possibilità: chiudersi ancora di più e sfruttare questo messaggio dal Parlamento europeo per intensificare le sue mire egemoniche nella regione, soprattutto nello scenario siriano in contrasto con l'iran, oppure ravvedersi e prendere una posizione più difensiva. Lo auspico, anche perché Riad con il crollo del prezzo petrolifero vive una situazione economica veramente difficile”.