Paolo Desogus - Recovery Fund, il segno di un fallimento epocale

18 Novembre 2021 12:00 Paolo Desogus

Sto vivendo male la discussione sul Recovery Fund.
Si parla entusiasticamente di questi soldi come se cadessero da cielo per la generosità dell'UE e in particolare della Germania. Si tratta in realtà di un prestito che lega mani e piedi del paese, un prestito che probabilmente non era nemmeno necessario dal momento che la BCE sta fornendo al paese condizioni di tassi molto favorevoli. Eppure l'Italia si è buttata a capofitto in questa forma di finanziamento che in primissima battuta ha fatto cadere un governo e ha permesso che un tecnocrate, espressione massimo della cultura neoliberale, divenisse il dominus della politica italiana, esautorando di fatto il parlamento e sospendendo il processo democratico.
La contropartita del RF non è però solo la nostra democrazia. La contropartita consiste anche nella processo economico che il governo sta imprimendo con l'avvio di nuove privatizzazioni, la riduzione del sostegno ai ceti più poveri e l'elargizione di bonus a un sistema imprenditoriale sostanzialmente marcio, ma su cui il presidente Draghi sta investendo per la propria continuità ideologica antistatalista e ostile al lavoro, ma anche per radicarsi in un referente sociale da cui discende la propria legittimazione informale a governare.
Come se non bastasse, il governo sta avviando il sostegno alla sanità privata, vero e proprio pallino della classe imprenditoriale italiana, che da anni agogna la privatizzazione di ospedali e strutture sanitarie nella prospettiva di fare i soldi facili, senza rischio.
Anche con un abile dirottamento della discussione pubblica su questioni futili, il governo sta riuscendo nell'impresa di trasformare la pandemia e le consenguenze economiche da essa prodotte nell'opportunità di realizzare un'involuzione postdemocratica di un paese ridotto in macerie su cui pochi privati costruiranno le proprie fortune. Il RF, c'è poco da fare, è il segno di un fallimento epocale.

Le più recenti da Mondo grande e terribile

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa