Bertrand Russell, la vera natura dell’uomo libero

22 Febbraio 2022 08:00 Damiano Mazzotti

“Il credo dell’uomo libero” è il libro quasi censurato di Bertrand Russell sulla prima guerra mondiale e sulla libertà. Il libro fu venduto negli Stati Uniti (2022, Piano B, 184 pagine, euro 14).

A pensarci bene rileggere un libro a più di cento anni di distanza non sembra molto utile. Invece a volte questa cosa può produrre molte cose interessanti. Nel 1918 Russell finì rinchiuso in carcere per sei mesi per avere scritto un libro. Negli Stati Uniti il libro fu pubblicato mentre nel Regno Unito venne bloccato quasi subito e ne uscirono pochissime copie.

In effetti “La gran parte dei medici trova difficile avere successo senza essere ipocriti, distruggendo così tutte le conoscenze scientifiche che potevano avere. Non solo i politici sono obbligati a ingoiare il programma del partito, ma devono anche fingere di essere santi per attirare i voti degli elettori religiosi: difficilmente si può arrivare al Parlamento senza essere ipocriti” (p. 12).

Attualmente molte persone sono completamente disorientate dagli avvenimenti. In molti stanno ricercando le voci più libere per cercare di capire meglio la situazione molto complessa e ingarbugliata. Le tv sono quasi tutte e i giornali italiani sono quasi tutti decisamente fuori gioco. E di solito “le cose peggiori sono quelle in cui la volontà è assente”. Di sicuro “la libertà interiore è infinitamente preziosa, e una società capace di difenderla lo sarebbe altrettanto” (p. 13).

Dopotutto il vero “pensiero è spietato contro i privilegi, le istituzioni costituite, le abitudini confortevoli; il pensiero è anarchico e senza legge, indifferente all’autorità, incurante della provata saggezza dei tempi. Il pensiero guarda nella voragine dell’inferno e non ha paura” (p. 103). Molte persone sanno che “è la speranza, non la paura, il principio creatore delle cose umane. Nessuna istituzione ispirata dalla paura lavora per la vita” (p. 104).

Oltretutto “Il principio di crescita di un uomo non è schiacciato solo e necessariamente quando gli si impedisce di fare una determinata cosa, ma spesso anche quando lo si persuade a farne qualche altra… le cose peggiori sono quelle in cui la volontà è assente” (p. 13). Altrimenti si rischia di diventare come “l’artista che produce opere ruffiane per compiacere il pubblico”.

Questo scritto risale a più di cento anni fa, eppure in alcune parti sembra anticipare i tempi. Di sicuro l’umanità ha bisogno di più intelligenza personalizzata. Dopo tutto questo tempo, rimane fondamentalmente irrisolta una grande domanda: “Come può, in un mondo così estraneo e disumano, una creatura debole come l’uomo mantenere intatte le proprie aspirazioni?” (p. 36). In fondo solo “il temperamento scientifico è capace di rigenerare l’umanità e di fornire una soluzione a tutti i nostri problemi” esistenziali (p. 79).

Bertrand Russell è stato un grande filosofo e un grande matematico gallese morto nel 1970.

Nota – Lascio anche il riferimento a un libro indipendente molto attuale: “2019-2020. Un anno da dimenticare, perché?” (la crisi del Coronavirus a Malta vissuta da Chiara Talin e Marco Ferraro). Lascio inoltre dei link fondamentali per capire la situazione odierna: un Matteo Gracis piuttosto ispirato, https://www.youtube.com/watch?v=yktAdBbdzjQ;

Barbara Balanzoni, uno dei pochi medici veramente liberi e indipendenti, https://www.youtube.com/watch?v=NcLGyUrZ8E0;

il professor Barbero, uno storico famoso: https://www.youtube.com/watch?v=iORTz9Xzpd8;

Un forum padovano, https://www.byoblu.com/2022/02/20/questa-non-e-salute-collettiva-ma-clima-del-terrore-le-voci-della-piazza-di-padova (la giornalista e scrittrice Angelo Camuso, l’avvocato Marco Mori, l’attuale ex magistrato Angelo Giorgianni e l’arcinoto senatore Gianluigi Paragone).

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