Gli S-300 della Siria "rappresentano una seria minaccia potenziale" per Israele


I sistemi di difesa aerea S-300 fabbricati in Russia, che sono già stati messi in servizio in Siria, possono rappresentare una "seria minaccia" agli aerei delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), secondo il contributo di National Interest Mark Episkopos.

Descrivendo lo schieramento degli S-300 in Siria come una "misura di deconfigurazione", Episkopos sostiene che "la Russia ha impiegato così tanto tempo a schierare questi sistemi" non solo perché i militari siriani dovevano essere addestrati a gestire gli S-300 ma anche per "cautela strategica di Mosca".

"Il comando strategico russo potrebbe aver sperato di dissuadere ulteriori attacchi aerei israeliani con la minaccia che gli S-300 inattivi in Siria, senza dover aggiungere il rischio crescente di renderli operativi", ha osservato.

Queste speranze "sono state tratteggiate" dopo la recente ondata di attacchi aerei israeliani sulla Siria, che secondo l'Episkiopos potrebbe essere stata la "goccia finale" che ha spinto Mosca a schierare i sistemi S-300 nella Repubblica Araba.

A questo proposito, ha continuato a notare che le batterie degli S-300 potrebbero diventare una potenziale minaccia per gli aerei dell'IDF "che operano all'interno dello spazio aereo siriano occidentale, dove le forze governative del regime di Assad sono fortemente concentrate".

L'autore ha anche suggerito che lo schieramento dell'S-300 potrebbe rivelarsi una "fonte di influenza russa contro Israele nei negoziati i Siria", prevista per la fine di questo mese a Mosca.

Le sue osservazioni sono arrivate dopo che la società israeliana di imaging satellitare ImageSat International (iSi) ha riferito della presenza di tre lanciamissili S-300 missili terra-aria (SAM) in Siria.

Isi ha affermato che "a causa dell'attuale tensione regionale e dell'installazione rilevata dei lanciatori, è possibile che l'attività menzionata indichi un aumento del livello operativo e della vigilanza".

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