Coronavirus, il governo può e deve sforare il deficit per l'emergenza sanitaria

Coronavirus, il governo può e deve sforare il deficit per l'emergenza sanitaria

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


Kartana


Esiste una norma europea che consente in caso di calamità naturali o emergenze varie di aumentare il deficit. Conte non pervenuto, intento a spartirsi le nomine con Renzi. Gualtieri muto. Chi ha parenti o amici che lavorano nella sanità sa perfettamente che c è carenza fortissima di medici, infermieri, tecnici e ausiliari.

La sanità dal 2011 ha avuto un taglio di 37 miliardi. In cambio abbiamo regalato decine di miliardi alle aziende. Se perfino Vincenzo Visco scrive su il sole 24 ORE di otto giorni fa che occorre tagliare gli incentivi alle aziende e destinarli alla sanità significa che il colmo è raggiunto.

Quel che devono fare i parlamentari sensibili al bene pubblico è chiedere innanzitutto al Governo di sforare il deficit causa emergenza, destinare non meno di 20 miliardi alla sanità, costringere le aziende sanitarie a stabilizzare e internalizzare tutti i precari e bandire altri concorsi.


 È ora che dopo 26 anni lo Stato si riappropri delle proprie funzioni e investa in servizi sanitari, edilizia sanitaria, potenziamento del personale e ruolo pubblico della sanità. Qualcosa si è fatto con il decreto milleproroghe in termini di stabilizzazione e vi è poi una norma in base al quale due miliardi dell'avanzo di bilancio dell'Inail viene destinato ad edilizia sanitaria. Ma non basta, occorre diminuire drasticamente la spesa sanitaria privata accreditata e potenziare fortemente il pubblico.

Tutti i governi degli ultimi 26 anni hanno disatteso il precetto costituzionale della salute come bene pubblico. Occorre ritornare ai valori del SSN della partigiana Tina Anselmi che nel 1978 rese universale la sanità.

Il neoliberismo e l'idea di giustizia di Francesco Erspamer  Il neoliberismo e l'idea di giustizia

Il neoliberismo e l'idea di giustizia

Sa(n)remo arruolati in guerra di Giorgio Cremaschi Sa(n)remo arruolati in guerra

Sa(n)remo arruolati in guerra

Giro d'Italia 2023 e (ancora) sportwashing di Francesco Santoianni Giro d'Italia 2023 e (ancora) sportwashing

Giro d'Italia 2023 e (ancora) sportwashing

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?   di Bruno Guigue Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Avete capito chi stiamo addestrando a Sabaudia? di Alberto Fazolo Avete capito chi stiamo addestrando a Sabaudia?

Avete capito chi stiamo addestrando a Sabaudia?

La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota" di Antonio Di Siena La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota"

La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota"

La Costituzione è morta. Viva la Costituzione! di Gilberto Trombetta La Costituzione è morta. Viva la Costituzione!

La Costituzione è morta. Viva la Costituzione!

Un caffè con Gianni per capire cosa sia l'informazione libera di Michelangelo Severgnini Un caffè con Gianni per capire cosa sia l'informazione libera

Un caffè con Gianni per capire cosa sia l'informazione libera

Giacarta può essere sconfitta? di Federico Greco Giacarta può essere sconfitta?

Giacarta può essere sconfitta?

Gorbachev: ritorno alla terra di Daniele Lanza Gorbachev: ritorno alla terra

Gorbachev: ritorno alla terra

Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California! di  Leo Essen Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California!

Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California!

L'internazionalismo nella nuova fase storica di Paolo Pioppi L'internazionalismo nella nuova fase storica

L'internazionalismo nella nuova fase storica

Andrew Doyle. I buoni, i cattivi e la libertà di parola di Damiano Mazzotti Andrew Doyle. I buoni, i cattivi e la libertà di parola

Andrew Doyle. I buoni, i cattivi e la libertà di parola