Covid, Remdesivir: perché l'Italia deve pagare 2100 dollari un farmaco che ne costa 5? La denuncia (censurata dai media) dell'ex ministro della Salute Giulia Grillo

Covid, Remdesivir: perché l'Italia deve pagare 2100 dollari un farmaco che ne costa 5? La denuncia (censurata dai media) dell'ex ministro della Salute Giulia Grillo

"Ho deciso di interpellare il ministro della Salute, Roberto Speranza, per conoscere i criteri con cui è stato definito l'accordo dell'UE per il Veklury (Remdesivir )"

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Troppo distratti forse dall'amplificare H24 l'emergenza Covid, i nostri media non hanno dato lo giusto spazio alla denuncia dell'ex ministro della Salute Giulia Grillo, che ha annunciato un'interpellanza urgente al suo successore Speranza. Se è vero che stiamo pagando 2.100 € un farmaco, come denuncia Grillo, che ne costa 5 siamo difronte a una scandalosa speculazione che meriterebbe una reazione durissima.

Il silenzio dei nostri media sulla vicenda vi dimostra come vogliano soffiare volutamente sul fuoco della pandemia per tenersi in vita sulle vostre paure e ingrossare i profitti delle grandi multinazionali farmaceutiche. La reazione imbarazzata e imbarazzante della multinazionale alle parole di Grillo vi dimostra come lo scandalo più grande sia l'assenza dello Stato e l'essere perennemente soggetti ai profitti dei CDA di questi mostri.


Dal post Facebook dell'ex ministro della sanità Giulio Grillo


Ho deciso di interpellare il ministro della Salute, Roberto Speranza, per conoscere i criteri con cui è stato definito l'accordo dell'UE per il Veklury®? (Remdesivir ), primo farmaco autorizzato lo scorso 25 giugno dall'Agenzia Europea per i Medicinali per il trattamento del COVID-19.

Se i dati raccolti attraverso atti ufficiali del Parlamento Europeo e primarie agenzie di stampa sono corrette, non si capisce come sia stato possibile siglare un accordo che prevede un prezzo pari a 2.100€ per un medicinale di sintesi chimica che l'azienda USA Gilead aveva realizzato negli anni passati per debellare l'epidemia di virus Ebola, il cui costo di produzione è stimato inferiore a cinque euro per un ciclo di trattamento di cinque giorni.

Il prezzo definito nell'accordo dell'8 ottobre scorso - per una fornitura pari a 500.000 trattamenti - è lo stesso di quello definito il 29 luglio, sempre in sede europea, per il trattamento di circa 30.000 trattamenti. Come se non bastasse, l'intesa raggiunta per i 500.000 trattamenti è stata siglata poco prima che l'Organizzazione Mondiale della Sanità rendesse noti i risultati degli studio Solidarity che sembrerebbero evidenziare per il Remdesivir un'efficacia limitata ai tempi di recupero dei pazienti, ma nessun esito statisticamente favorevole in termini di mortalità.

Come indicato anche in un documento dell'Ufficio parlamentare di bilancio sul governo della spesa farmaceutica, in assenza di una disponibilità da parte delle case produttrici di farmaci a contenere i prezzi, potrebbe essere necessario intervenire per ripensare il sistema dei brevetti. Io avevo intrapreso questo percorso promuovendo l'approvazione della Risoluzione per il miglioramento della trasparenza dei mercati dei medicinali presso la 72° World Health Assembly. Spero che il ministro Roberto Speranza sia del mio stesso avviso anche perchè ci avviciniamo ad un rapporto debito/pil intorno al 160% e ogni euro - qualsiasi sia il fondo dal quale provenga - va utilizzato con giudizio.

 

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