Durata della guerra in Ucraina. La sentenza del Washington Post

12634
Durata della guerra in Ucraina. La sentenza del Washington Post



PICCOLE NOTE

David Ignatius sul Washington Post del 27 agosto sostiene che l’amministrazione Biden valuta che la guerra ucraina “probabilmente proseguirà anche il prossimo anno – e che gli Stati Uniti e i loro alleati dovranno rimanere risoluti nell’aiutare l’Ucraina a proseguire il conflitto. Ho percepito lo stesso sentimento a tutti i livelli del governo americano negli ultimi giorni. L’estate è stata frustrante e, per certi versi, deludente per l’Ucraina e i suoi sostenitori occidentali. Ma invece di cercare una rapida fine diplomatica, la maggior parte degli alti funzionari statunitensi sembrano più convinti che mai della necessità di restare saldi con Kiev”.

Ignatius: stallo ma niente cessate il fuoco

Nell’articolo si prende atto che la controffensiva è fallita, ma si nega l’evidenza, cioè che il conflitto è in stallo, constatazione che rilancerebbe l’ipotesi di un cessate il fuoco in stile coreano. Così si accenna solo che non c’è stata la “svolta”, cioè ciò che quasi tutti i politici, i generali e i media d’Occidente avevano dato per certo: lo sfondamento della linea difensiva russa.

Sui media mainstream il fallimento è stato analizzato attentamente e, ovviamente, la responsabilità è stata accreditata ai generali ucraini, i quali avrebbero sbagliato tutto, deragliando dalle direttive vincenti suggerite dagli strateghi Nato.

C’è una barzelletta che descrive in modo plastico tale dinamica, quella che vede un avvocato che, sfogliando gli incartamenti di un processo, dice al suo assistito: “Qui li freghiamo (eufemismo)… qui li freghiamo… qui ti fregano…”, con domanda finale del cliente: “Scusi, avvocato, quando li freghiamo siamo sempre in due, quando siamo fregati sono sempre solo? Così, per sapere, che mi regolo” (in questo video la racconta in modo magistrale Gigi Proietti).

Questo abile trucchetto ha lo scopo di preservare l’immagine vincente dell’Impero, nonostante sia noto che le strategie ucraine siano state messe a punto, per mesi, dagli esperti NATO, che hanno assicurato ai loro clienti che era tutto a posto e potevano vincere, nonostante fosse evidente che la superiorità numerica dei russi, il loro controllo dei cieli e il vantaggio del fattore difesa non davano alcuna speranza agli attaccanti.

Il punto è che gli obbiettivi di questa guerra sono divergenti. Le autorità di Kiev, almeno pubblicamente, hanno l’obiettivo di liberare l’Ucraina, la NATO quello di logorare la Russia, nulla importando che a tale scopo siano perse tante vite, evidentemente insignificanti.

Quest’ultima considerazione non è nostra. Riportiamo l’agghiacciante osservazione del New York Times del 18 agosto: “I funzionari americani dicono di temere che l’Ucraina sia diventata ostativa riguardo le vittime, ciò sarebbe uno dei motivi che l’hanno portata a essere cauta nel condurre la controffensiva. Un grande attacco contro i russi, trincerati e protetti da campi minati, non può non comportare un numero enorme di perdite”.

Insomma, il bagno di sangue registrato in questi mesi di attacchi infruttuosi non è sufficiente a placare la sete degli strateghi da poltrona dell’Impero.

Al di là del cinismo di cui sopra, si registra che in questa fase della guerra i falchi sono riusciti a chiudere  tutti gli spazi di manovra alla diplomazia, che pure si erano aperti in fasi precedenti. L’articolo di Ignatius è solo la punta dell’iceberg, ma più che significativa, di tale sviluppo.

Resta da vedere se la prospettiva di tenere la guerra aperta nel 2024 reggerà o meno sia agli sviluppi dei campi di battaglia ucraini sia a quelli della geopolitica globale, in rapida evoluzione. I circoli elitari d’Occidente hanno il difetto di tenere in scarsa considerazione la realtà, come ha palesato la guerra ucraina, e non è detto che le loro previsioni e i loro desideri si realizzino.

Tanti gli imprevisti che potrebbero costringerli a rivedere la loro agenda, a iniziare dal fatto che l’Occidente ha fatto uno sforzo che non ha precedenti per vincere questa guerra e potrebbe non essere in grado di sostenere a lungo tale impegno (le munizioni scarseggiano e non solo quelle). Vedremo.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo   Una finestra aperta L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo

L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti