I colloqui tra Macron e Putin una possibile svolta diplomatica?

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Il presidente francese Emmanuel Macron è atteso a Mosca per colloqui con il suo omologo Putin. Secondo il leader francese, lo scopo della sua visita è prevenire l'escalation e il deterioramento della situazione intorno all'Ucraina . Il Cremlino rileva che i capi di Stato discuteranno principalmente delle garanzie di sicurezza. Allo stesso tempo, la parte russa non prevede cambiamenti decisivi, poiché la situazione è troppo complicata.

Dopo l’incontro Putin e Macron terranno una conferenza stampa congiunta, come ha reso noto il portavoce del Cremlino Peskov. 

Questione ucraina e negoziati con l'Occidente

Negli ultimi mesi Washington e Bruxelles hanno accusato Mosca di aver pianificato una "invasione" dell'Ucraina e stanno intensificando la loro presenza nell'Europa orientale. La Russia respinge con fermezza questa accuse, sottolineando che gli spostamenti di truppe avvengono all’interno del proprio territorio sovrano, e ricorda anche che non partecipa al conflitto intra-ucraino e non viola alcun accordo, a differenza di Kiev, che non rispetta gli accordi di Minsk.

L’accordo prevede un cessate il fuoco e il ritiro delle armi pesanti dalla linea di contatto. Le autorità ucraine hanno concentrato più della metà del personale dell'esercito al confine con le autoproclamate DPR e LPR e sparano regolarmente contro le milizie, anche con l'uso di attrezzature proibite.

Il Cremlino e il ministero degli Esteri hanno più volte sottolineato che l'obiettivo delle storie di "aggressione" è costruire un gruppo straniero vicino ai confini russi. Hanno anche spiegato che il motivo principale dell'escalation sono le azioni degli Stati Uniti e della NATO, che stanno “imbottendo” l'Ucraina di armi, spingendola così verso avventure militari.

In questo contesto, alla fine dello scorso anno Mosca ha consegnato a Bruxelles e a Washington bozze di documenti su garanzie di sicurezza. La Russia insiste nel porre fine alla cooperazione militare del blocco con i paesi post-sovietici, smettendo di creare basi sul loro territorio, limitando il dispiegamento di armi da attacco vicino al confine russo, rimuovendo le armi nucleari statunitensi dall'Europa e non espandendo la NATO ulteriormente a est.

Il 26 gennaio, la Russia ha ricevuto una risposta scritta. Il ministero degli Esteri ha affermato che i partner occidentali hanno ignorato la questione più importante: la non espansione dell'alleanza.

Cosa cerca Macron a Mosca?

La Russia sottolinea che la visita di oggi è non statale e non ufficiale. Quindi Putin intende parlare con Macron non perché l’inquilino dell'Eliseo sia un "bravo ragazzo", ma perché Macron ha un peso politico sufficiente nell'odierna Europa unita. Naturalmente, non in termini assoluti, ma relativi. 

Un leader politico di maggiore peso e spessore, secondo la Russia, rispetto a Ursula von Der Leyen ritenuta una semplice burocrate europea, o Borrell. Per non parlare poi del britannico Boris Johnson rimasto impantanato fino al collo in diversi scandali. 

Per Putin, sottolinea Ria Novosti, Macron resta un interlocutore di alto livello anche perché il presidente francese, anche se ha parlato duramente contro la Russia, ha sempre cercato di attenersi al linguaggio diplomatico, e non portando ai tavoli delle trattative diplomatiche un linguaggio mutuato dai social come fanno altri presunti leader. 

Macron non ha comunque lesinato critiche dure a Mosca. Dall’accusa di militarizzare il confine con l’Ucraina, all’affermazione che non è stata la Georgia a innescare una provocazione militare nel 2008, fino a giungere all’accusa di aver annesso la Crimea. 

In ogni caso, pur se fosse armato di buona volontà, Macron si presenta a questo colloquio con le mani praticamente legate. Se si dimostrasse propenso a cercare un compromesso con Putin sarebbe immediatamente accusato di «eccessiva tenerezza nei confronti di Putin». Un’accusa che ha già avuto eco sulla stampa nostrana e internazionale per il solo fatto che Macron abbia deciso di voler dialogare senza utilizzare toni bellici come tanti suoi colleghi. 

Resta comunque il fatto che politicamente oggi Putin e Macron, si trovino dalla stessa parte della barricata cercando di stemperare tensioni create ad arte dagli Stati Uniti che hanno tutto l’interesse a spingere in questa direzione perché così, come fanno da almeno mezzo secolo, vogliono cercare la risoluzione dei loro enormi problemi interni. 

Inoltre Francia e Germania sembrano più restie a essere completamente assoggettate al comando USA/NATO provando a conservare qualche residuo spazio di autonomia. D’altronde in caso di guerra, questa si combatterebbe in Europa per un Vecchio Continente già fortemente colpito dalla pandemia. 

I russi hanno già mostrato di non crederci, l’azione di Macron può rappresentare una svolta sul fronte diplomatico e geopolitico?

 

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Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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