I droni britannici lanciano missili termobarici in Siria
Il Ministero della Difesa del Regno Unito ha riconosciuto per la prima volta di aver usato missili con testate termobariche, note anche come 'bombe a vuoto', durante gli attacchi effettuati da droni MQ-9 Reaper in Siria.
Come rivelato mercoledì scorso da portale britannico 'Drone Wars' citando un rapporto del Ministero della Difesa britannico, i droni MQ-9 Reaper della, RAF, hanno lanciato circa 19 missili AGM-114N contro obiettivi in Siria tra gennaio e febbraio di quest'anno.
La variante "N" del missile AGM-114 contiene una testata termobarica, che è particolarmente efficace nell'attaccare le persone all'interno di spazi chiusi come edifici, fortificazioni o gallerie.
Drone Wars, tuttavia, ha aggiunto che queste bombe funzionano assorbendo l'ossigeno dall'ambiente per creare una detonazione ad alta temperatura con un raggio di esplosione estremamente potente. A differenza degli esplosivi convenzionali che causano ferite attraverso le schegge, l'effetto di esplosione delle armi termobariche causa danni agli organi interni, inclusi i polmoni.
Da parte sua, Justin Bronk, ricercatore presso il Royal Institute of United Services (RUSI) ha dichiarato che le armi termobariche creano un'esplosione significativamente maggiore rispetto alle armi convenzionali di dimensioni simili.
"Quello che differenzia una bomba a vuoto da un esplosivo convenzionale è che, mentre quello convenzionale utilizza tra il 30 e il 40 per cento di esplosivo (...) una bomba a vuoto utilizza quasi al cento per cento dell'esplosivo", ha spiegato Bronk.