Il capo della Marina tedesca costretto alle dimissioni per aver detto che Putin e la Russia "meritano rispetto"

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Il capo della Marina tedesca costretto alle dimissioni per aver detto che Putin e la Russia "meritano rispetto"

Il capo della Marina tedesca, il vice-ammiraglio Kay-Achim Schoenbach, si è dimesso il giorno seguente aver affermato che la Crimea "non tornerà mai più", e che Vladimir Putin e la Russia "probabilmente meritano rispetto". 

Semplici parole di buon senso ma che evidentemente in questa Europa che si autodefinisce liberal-democratica non possono essere proferite. Se invece avesse offeso la Russia e Putin, oppure lanciato parole di fuoco guerrafondaie avrebbe ricevuto plauso unanime, in patria così come nel resto d’occidente.

Schoenbach ha chiesto al ministro della difesa Christine Lambrecht di “essere sollevato dalle funzioni con effetto immediato", e il ministro ha accettato le sue dimissioni, secondo quanto riferito da Reuters. 

Parlando a un evento organizzato da un think tank indiano a Nuova Delhi venerdì, il vice-ammiraglio ha respinto come "sciocchezza" l'idea che la Russia fosse "interessata ad avere una piccola e minuscola striscia di terra ucraina e integrarla nel loro paese".

Schoenbach ha proseguito affermando che ciò che il presidente Putin vuole è che l'Occidente "rispetti" la Russia, aggiungendo che "è facile dargli il rispetto che chiede davvero - e probabilmente anche che merita". Affrontando la questione della Crimea, il comandante della marina tedesca ha affermato che la "penisola è andata" e "non tornerà mai più - questo è un fatto".

I commenti di Schoenbach, che sono stati fatti in veste privata, hanno suscitato una controversia diplomatica, con il ministero degli Esteri ucraino che ha convocato l'ambasciatore tedesco nel paese, Anka Feldhusen, nella giornata di sabato. Kiev ha definito le sue osservazioni come "inaccettabili".

Il ministero della Difesa tedesco ha immediatamente preso le distanze dalle dichiarazioni definendole come controverse, con il portavoce che si è affrettato a prendere le distanze affermando che le dichiarazioni non riflettono "in alcun modo la posizione" del ministero, sia "in termini di contenuto che di scelta delle parole".

L’ormai ex capo della Marina di Berlino ha poi scritto su Twitter che non avrebbe dovuto parlare in quel modo e ha descritto le sue osservazioni come un "chiaro errore". 

Insomma, nel paese leader dell’Unione Europea non si può chiedere rispetto per la Russia, il suo presidente e anche il popolo russo di conseguenza. Pena l’allontanamento dal proprio incarico.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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