Il capo della sicurezza del presidente sudafricano Ramaphosa accusa i funzionari polacchi di razzismo
L’arrivo in Ucraina della missione di pace africana è stato preceduto da una ‘spiacevole’ disavventura. Il Ministero degli Affari Esteri (MAE) della Repubblica di Polonia ha infatti reso noto che venerdì pomeriggio un volo SAA con a bordo membri della sicurezza del Presidente sudafricano Cyril Ramaphosa e giornalisti sudafricani è stato trattenuto per oltre 26 ore.
"Il 15 giugno, un aereo che trasportava membri della squadra di sicurezza del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa è stato trattenuto all'aeroporto Chopin di Varsavia. La situazione si è verificata a causa del mancato rispetto delle procedure di ingresso standard richieste dalla parte polacca", ha dichiarato il MAE in un comunicato.
Nel comunicato veniva affermato anche: “A bordo dell'aereo c'erano materiali pericolosi che i rappresentanti sudafricani non avevano il permesso di portare. Inoltre, a bordo dell'aereo c'erano persone della cui presenza la parte polacca non era stata preventivamente informata".
Secondo il MAE è stato fatto "ogni sforzo possibile" per preparare la visita del presidente Ramaphosa in Polonia.
"Si sono tenute tre riunioni di consultazione e i rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri sono rimasti in costante contatto con la squadra di avanscoperta sudafricana dell'Ufficio del Presidente Ramaphosa e con l'Ambasciata sudafricana a Varsavia. La parte sudafricana è stata informata di tutte le formalità necessarie per l'ingresso della delegazione in Polonia e dei permessi di trasporto richiesti”.
La versione sudafricana è ben differente da quanto affermano le autorità di Varsavia. Il Maggiore Generale Wally Rhoode, capo della sicurezza di Ramaphosa, ha criticato le autorità polacche per aver "messo in pericolo la vita del nostro Presidente" dopo che la polizia polacca ha rifiutato di far sbarcare la scorta di Ramaphosa all'aeroporto internazionale di Varsavia.
Il Maggiore Generale Wally Rhoode ha spiegato che il presunto motivo per cui non è stato permesso al personale di sicurezza di Ramaphosa di entrare nel Paese è l'assenza di permessi per le armi, che erano trasportate nei container presenti sull'aereo.
Rhoode ha fatto notare che il Sudafrica ha "discusso con il governo polacco per due settimane" sulla questione.
"Dicono che non abbiamo i permessi. Abbiamo i permessi; l'unica differenza è che ora dicono che non possiamo portare una copia del permesso, ma l'originale. Ci stanno ritardando. Stanno mettendo a rischio la vita del nostro presidente, perché avremmo potuto essere a Kiev già oggi pomeriggio e questo è ciò che stanno facendo; e voglio che voi vediate quanto sono razzisti... siamo stati sabotati mentre eravamo qui", ha osservato Rhoode.
Inoltre, il capo della sicurezza di Ramaphosa ha rivelato che una delle sue colleghe che si trovava in Polonia è stata perquisita prima di salire sull'aereo.
"Bonny ha provato per quattro ore, Bonny è stata spogliata e non è mai successo che qualcuno con un passaporto diplomatico venga spogliato - solo per farci uscire da qui. Ora dicono che non abbiamo i permessi e noi li abbiamo", ha denunciato Rhoode.
In risposta all'incidente, il portavoce presidenziale sudafricano Vincent Magwenya ha dichiarato che "le difficoltà di viaggio incontrate dalla squadra di sicurezza aggiuntiva del Sudafrica a Varsavia, in Polonia, non sono motivo di preoccupazione".
Magwenya ha affermato che l'incidente è stato "molto spiacevole e profondamente deplorevole", assicurando però ai sudafricani che "non c'è stato alcun tipo di compromesso" per la sicurezza del Presidente Ramaphosa.
La visita di Ramaphosa a Kiev, annunciata a maggio, dove il presidente sudafricano è arrivato nella giornata di oggi, rientra nell'Iniziativa per le missioni di pace dei paesi africani.
Nella giornata di giovedì i media polacchi hanno riferito che i presidenti di Sudafrica, Zambia e Comore sono arrivati in Polonia per tenere colloqui con il presidente polacco Andrzej Duda.
Sabato la missione di pace incontrerà il Presidente russo Vladimir Putin a San Pietroburgo.