Iniziativa di 9 Paesi per fermare il "genocidio e l'occupazione" israeliana della Palestina
Il Ministero degli Esteri della Bolivia, sabato scorso, ha annunciato che nove paesi hanno formato il Gruppo dell'Aja per sostenere la Palestina e il suo diritto all'indipendenza,
Si legge nella nota del Ministero degli Affari Esteri boliviano:
"I rappresentanti dei governi dello Stato Plurinazionale di Bolivia, Belize, Repubblica di Cuba, Repubblica di Colombia, Repubblica di Honduras, Malesia, Repubblica di Namibia, Repubblica del Senegal e Repubblica del Sud Africa, in L'Aja hanno istituito il Gruppo dell’Aja e in una Dichiarazione congiunta riafferma la continuità del suo impegno nei confronti del diritto e della giustizia internazionale".
L’impegno dei firmatari si struttura a sostegno delle richieste della Corte penale internazionale (CPI) sui mandati di arresto emessi contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant.
Tra l’altro, da quanto si legge nel comunicato hanno concordato di "applicare le misure provvisorie della Corte internazionale di giustizia (ICJ) sugli atti di genocidio che si stanno verificando nella Striscia di Gaza".
Inoltre, è stato ribadito che continueranno ad "adottare ulteriori misure efficaci per porre fine all'occupazione israeliana dello Stato di Palestina e per rimuovere gli ostacoli alla realizzazione del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, compreso il diritto al proprio Stato indipendente di Palestina".
Roberto Calzadilla Sarmiento, ambasciatore boliviano in Palestina, ha confermato che il suo Paese è disposto a "combattere contro l'impunità per i crimini e le atrocità internazionali più barbari, come i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e il genocidio".
Il Gruppo dell'Aja ha invitato gli altri paesi della comunità internazionale ad aderire a questa iniziativa.
Hamas ha accolto con favore l'iniziativa:
"Accogliamo con favore l'iniziativa [...] di creare il Gruppo dell’Aja, il cui obiettivo è porre fine all'occupazione sionista dei nostri territori palestinesi, sostenere il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione, alla creazione del proprio Stato indipendente, perseguire l'occupazione sionista. Ci impegniamo a processare i criminali di guerra nelle corti internazionali e a impedire il trasferimento di armi ed equipaggiamento militare all'entità occupante", ha sottolineato il movimento in una nota.