La Corte costituzionale tedesca sospende la ratifica del Recovery Fund

La Corte costituzionale tedesca sospende la ratifica del Recovery Fund

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La Corte Suprema tedesca ha imposto la sospensione della ratifica del Recovery fund. La notizia non arriva del tutto inattesa. Wolfgang Muchau, che di solito è molto informato, ne aveva parlato qualche giorno sul suo blog.
 
Ora però la faccenda si fa tesa, e questo non solo perché rischia di saltare l'unico provvedimento UE che tenta di costruire un minimo di solidarietà tra paesi, chiamando come principale beneficiario proprio l'Italia, ma perché, proprio in questi giorni, Draghi ha fatto una lunga serie di dichiarazioni a cui i giornali hanno dato poca evidenza e che scompaginano l'europeismo di quei fenomeni avariati da barzelletta come Letta, Bonino e Renzi.
 
Contraddicendo quanto detto alla Camera, prima del suo insediamento, in un breve discorso sul suo viaggio in Libia, Draghi ha affermato che la politica estera dell'Italia deve essere concepita nel rispetto dell'interesse nazionale e non di quello dei suoi partner. Due giorni fa ha inoltre detto che il mercato unico non è un dogma e che - sulla linea di Visco di qualche settimana fa - ha affermato che senza unione fiscale non si combattono le diseguaglianze tra paesi in Europa. Oggi ha poi affermato la necessità di far ripartire il progetto degli eurobond, che la Germania, minacciando di uscire dall'Unione Europea, aveva bocciato alcuni anni fa.
 
Cosa sta succedendo? Draghi è diventato improvvisamente sovranista? Naturalmente no, "sovranismo" è un termine che appartiene al vocabolario degli imbecilli. È stato inventato per offuscare qualsiasi riflessione sul tema della sovranità, che dovrebbe interessare chiunque abbia un briciolo di sentimento democratico. Ma per tornare al contesto attuale, mi pare evidente che Draghi stia sfidando la Germania e lo stia facendo proprio mentre questa, minacciando di far sospendere il Recovery, intende far valere il suo diritto nazionale sopra quello degli altri paesi.
 
A me pare però che non ci siano molti margini. L'UE ha fallito a causa della Germania. Il paese di Angela Merkel non ha mai accettato un'evoluzione democratica ed equilibrata dell'UE. Si è opposta a qualsiasi mutazione realmente progressiva e ha obbligato - con la complicità meschina e miserabile delle élite italiane e di una larga intellettualità provinciale e idiota - un paese come l'Italia a seguire una via economica disastrosa, che ha impoverito il paese, sia politicamente che culturalmente.
 
La sfida di Draghi mi pare dunque che arrivi con grande, grandissimo ritardo. Forse la sua funzione è quella di un Badoglio politicamente superiore (senza CLN), non lo so. Ad ogni modo credo che faccia bene, se non altro perché l'onta storica del fallimento dell'UE è giusto che se lo accolli tutto la Germania.

Paolo Desogus

Paolo Desogus

Professore associato di letteratura italiana contemporanea alla Sorbonne Université, autore di Laboratorio Pasolini. Teoria del segno e del cinema per Quodlibet.

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