L'Homo Consumens e la guerra invisibile

L'Homo Consumens e la guerra invisibile

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di Laura RU (dal suo canale Telegram @LauraRuHK)


Perche' gran parte dell'Occidente ha perso la capacita' di pensare in modo logico e razionale, reagisce agli stimoli senza consapevolezza, come il cane degli esperimenti di Pavlov? Saro' sintetica per mancanza di spazio.

L'argomento e' complesso ma questa non e' la sede per accademicismi.

Da decenni gli esseri umani sono sottoposti a stimoli sempre piu' sofisticati - la manipolazione spesso avviene sotto la soglia della coscienza - per indurli ad acquistare servizi, esperienze e prodotti. L'Homo Consumens vive in un perenne stato di ansia, dipendenza e insoddisfazione che paralizza la coscienza. Trova sollievo solo nel conformismo, quello della massa o quello del gruppo di riferimento, ma nulla lo salva dalla sua condizione atomizzata e solipsistica.

Ormai si parla di una vera e propria mutazione antropologica che riguarda la sfera psico-emotiva.

L'Homo Consumens non deve ragionare e comprendere, solo rispondere a stimoli. La digitalizzazione, il bombardamento mediatico e la sempre maggiore velocita' di reazione a cui l'uomo e' chiamato hanno esacerbato un habitus mentale che esclude la riflessione. La guerra e' anche e soprattutto guerra cibernetica, psicologica, cognitiva e dell'informazione. La guerra dell' informazione e' una guerra per il controllo di ciò che il pubblico vede, legge, ascolta. Quella psicologica per ciò che il pubblico sente (feeling). Quella cibernetica serve a colpire le capacità tecnologiche e informatiche dei Paesi bersaglio. La guerra cognitiva mira a controllare il modo in cui il pubblico pensa e reagisce. Si tratta di guerre invisibili e per questo motivo ancora piu' insidiose.

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