Macron ospita il presidente de facto della Siria per la prima visita in Europa
Durante la sua prima visita ufficiale in una nazione europea dopo il rovesciamento del precedente governo siriano, mercoledì il presidente ad interim siriano autoproclamato Ahmad al-Sharaa ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron all'Eliseo.
Macron welcomes Ahmed al-Sharaa, the former head of Al Qaeda Syria, now the head of the Syrian government to Paris.
— Oli London (@OliLondonTV) May 7, 2025
Macron shook hands and posed with the Syrian leader, who previously had a $10 million bounty for his capture on the U.S. terror list, before he took over Syria. pic.twitter.com/KciKf9kC1R
Secondo una dichiarazione rilasciata dall'Eliseo, l'incontro tra Macron e Sharaa aveva lo scopo di "accompagnare la transizione verso una Siria libera, stabile e sovrana, che rispetti tutte le componenti della società siriana".
Macron ha ribadito che "la nuova ondata di violenza settaria in Siria non può essere ignorata. Ho ricordato alla presidente Sharaa la necessità di proteggere tutti i siriani e di chiamare a risponderne i responsabili".
Dall'inizio di marzo, centinaia di famiglie alawite sono state massacrate dalle nuove forze di sicurezza siriane sotto il comando di Sharaa. Decine di giovani donne alawite sono state rapite e costrette alla schiavitù sessuale da ex combattenti dell'ISIS e di Al-Qaeda.
La violenza settaria si è recentemente estesa ai villaggi drusi a sud di Damasco, dove la scorsa settimana sono scoppiati pesanti scontri.
Macron ha parlato anche della situazione al confine tra Libano e Siria, dove gruppi estremisti alleati di Sharaa hanno attaccato anche le postazioni dell'esercito libanese.
"Siamo pronti ad avviare i negoziati tra Libano e Siria per demarcare il confine", ha aggiunto Macron.
Il presidente francese ha inoltre sostenuto una “graduale revoca” delle sanzioni dell’UE contro la Siria e ha rivelato che sta “cercando di persuadere” gli Stati Uniti a posticipare il ritiro delle truppe dal Paese devastato dalla guerra.
Da parte sua, Sharaa ha confermato che il suo governo sta tenendo colloqui “indiretti” con Israele.
"Sono in corso negoziati indiretti con Israele attraverso mediatori per allentare la tensione ed evitare una perdita di controllo", ha spiegato Sharaa.
Ha inoltre ribadito che Damasco "ha fornito garanzie a tutti i paesi che i combattenti stranieri rispetteranno la legge siriana e non danneggeranno il loro paese", aggiungendo che i miliziani stranieri da lui integrati nel nuovo esercito otterranno la cittadinanza siriana in base a una nuova costituzione.
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