Maduro esclude il dialogo con il “fascismo” e apre la porta ai negoziati con gli USA
Il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolas Maduro, ha dichiarato che il suo governo non ha intenzione di intavolare alcun dialogo con i settori estremisti dell'opposizione guidati da Maria Corina Machado, aprendo però la porta a possibili negoziati con gli Stati Uniti, fermo restando che questi gruppi della destra venezuelana sono guidati da Washington.
Il leader bolivariano ha fatto riferimento al recente rilascio di oltre 200 persone detenute durante i violenti eventi successivi alle elezioni presidenziali del 28 luglio, che hanno dimostrato la loro innocenza e hanno ricevuto i documenti di scarcerazione.
Nel suo programma “Con Maduro +”, interpellato dal giornalista Clodovaldo Hernández, il capo dello Stato sudamericano ha affermato che non è in corso alcuna negoziazione con i settori fascisti, al di là del rilascio di queste persone. “Non c'è alcuna negoziazione con il fascismo o con i fascisti”, ha affermato riferendosi alla leader dell'estrema destra María Corina Machado.
“C'è dialogo con i settori democratici e ci sarà dialogo con i padroni della destra fascista... non abbiamo fretta, lasciamo che accada quello che deve accadere nel nord”, ha aggiunto il presidente, riferendosi al cambio di governo negli Stati Uniti.
Il leader bolivariano ha spiegato che il processo di liberazione di queste persone è un'iniziativa congiunta tra il procuratore generale della Repubblica, Tarek William Saab, la presidente della Corte Suprema di Giustizia Caryslia Rodríguez e lui stesso “nella ricerca della giustizia”.
“Se viene dimostrata l'innocenza di qualcuno, deve essere fatta giustizia rapida e riparatoria”, ha chiarito il presidente, esortando al contempo a “fare giustizia e punire chi ha bruciato, chi ha ucciso, chi ha sparato a persone innocenti” durante la nefasta giornata post-elettorale.