Nazigate: il capo delle forze armate canadesi non si scusa per aver applaudito un veterano ucraino delle Waffen-SS
Il Canada si trova al centro di una controversia che ha scosso il paese e sollevato interrogativi sulla politica estera del paese nordamericano. Tutto è cominciato durante una cerimonia parlamentare in onore del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, quando è stato tributato un onore a un uomo dai trascorsi oscuri e criminali nella storia della Seconda Guerra Mondiale. Mentre le massime autorità canadesi esprimono (ipocrita) imbarazzo e (Finto) rimorso per questo gesto, il capo delle forze armate canadesi, il generale Wayne Eyre - come evidenzia The Grayzone - si rifiuta di scusarsi per l'applauso che ha tributato all'ospite dai trascorsi nazisti.
La figura in questione è Yaroslav Hunka, un ex membro delle Waffen-SS, che ha suscitato indignazione in Canada e all'estero. Le Waffen-SS, la divisione armata delle SS naziste, è stata coinvolta in orribili crimini di guerra durante la Seconda Guerra Mondiale, tra cui la caccia ai partigiani anti-nazisti e il massacro di migliaia di civili.
La controversia è diventata così intensa che ha portato alle dimissioni del presidente della Camera dei Comuni canadese, Anthony Rota, e la vicenda è stata etichettata come il "più grande imbarazzo diplomatico" nella storia del Canada secondo Pierre Poilievre, leader dell'opposizione. Tuttavia, mentre la classe politica canadese cerca disperatamente di mettere qualche pezza a colori su questa situazione, il generale Wayne Eyre resta fermo nella sua decisione di non scusarsi per l'applauso dato a Hunka.
Ma la questione va oltre l'omaggio a un ex membro delle Waffen-SS. Emergono anche rivelazioni sul coinvolgimento delle forze armate canadesi nell'addestramento dell'unità ucraina conosciuta come "Battaglione Azov", noto per le sue tendenze neo-naziste. Nel 2017, il Battaglione Azov ha pubblicato foto che mostravano incontri con alti funzionari militari canadesi, sbarcati in Ucraina per addestrare questa unità. Nonostante le preoccupazioni sollevate da gruppi ebraici, il Canada ha continuato a sostenere l'addestramento dell'unità.
US and Canadian military officers meet uniformed members of the neo-Nazi Azov Battalion during a November 2017 multinational training session in Ukraine.
— Max Blumenthal (@MaxBlumenthal) March 20, 2022
Photos from a deleted page on Azov's website: https://t.co/08C1FLQ6Ee pic.twitter.com/5RAIif6OFf
La controversia ha portato a un dibattito più ampio sul ruolo del Canada nel sostenere l'Ucraina, con ingenti investimenti nella fornitura di armi e nell'addestramento delle forze ucraine. Questo sostegno è iniziato nel 2014, dopo il colpo di Stato anti-russo che ha portato al rovesciamento del governo ucraino e all'instaurazione di un nuovo regime filo-statunitense e dalle tendenze ultranazionalistiche. In base all'operazione chiamata "UNIFIER," oltre 33.000 soldati ucraini hanno ricevuto addestramento avanzato dalle forze canadesi.
Ma ciò che preoccupa sono le finalità di quest'addestramento e le implicazioni politiche del coinvolgimento del famigerato Battaglione Azov, di tendenza neo-nazista. Nonostante i tentativi di quest'unità di lavare la sua immagine, il suo leader, Andrey Biletsky, aveva precedentemente fatto dichiarazioni inquietanti riguardo a una "crociata" contro gruppi da lui ritenuti inferiori. Il fatto che il presidente ucraino Zelensky non sembri avere problemi ad associarsi a questa unità solleva ulteriori interrogativi sulla politica estera ucraina.
In sintesi, il cosiddetto ‘nazigate’ in Canada ha portato alla luce questioni importanti riguardo al sostegno del paese all'Ucraina e alle implicazioni di questo sostegno. Le domande riguardano il ruolo del Canada nell'addestramento di unità con inclinazioni neo-naziste e la responsabilità delle autorità canadesi nel garantire che ciò non accada. Mentre il Canada cerca di affrontare in maniera abbastanza ipocrita e maldestra la questione, il mondo osserva attentamente le azioni di Ottawa e le sue decisioni future riguardo al coinvolgimento in Ucraina nella guerra per procura che l’Occidente conduce contro la Russia.