Perche' Giorgia Meloni non e' ancora andata in Cina?

Perche' Giorgia Meloni non e' ancora andata in Cina?

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Dal Canale Telegram di @LauraRuHK

 

Negli ultimi mesi i leader dei maggiori paesi europei Scholz, Macron, Sanchez si sono recati a Pechino con una folta schiera di rappresentanti dei principali comparti industriali tedeschi, francesi e spagnoli per firmare accordi economici e commerciali. Spicca l'assenza dell'Italia.

Perche' Giorgia Meloni non e' ancora andata in Cina?

Che cosa pensa il padronato italiano di un presidente del consiglio che con i suoi continui atti di fede atlantista danneggia gli interessi dell'Italia in Cina favorendo di fatto la concorrenza degli altri paesi europei?

La cosa ancora piu' paradossale e' che nel 2019 quando l'Italia firmo' il Memorandum of Understanding (MOU) per la Belt and Road Initiative (la nuova Via della Seta), l'Italia si trovava in mano una carta importante che avrebbe potuto giocarsi con intelligenza per strappare fette di mercato ai concorrenti.

La carta venne messa da parte dal governo Draghi, che opero' per mandare a monte vari progetti sino-italiani, e gli investimenti cinesi vennero dirottati su altri paesi europei. Ora il Draghi Bis di Giorgia Meloni la straccera' definitivamente rifiutandosi di rinnovare l'accordo. Il MOU con la Cina non serviva solo a facilitare gli investimenti cinesi in Italia, ma favoriva anche l'accesso delle imprese italiane al mercato cinese (il piu' grande del mondo!) e ad altri finanziamenti della Belt and Road in aree come l'Africa e il Medio Oriente.

Ritirarsi dalla Belt and Road Initiative significa confermare agli occhi della Cina che l'Italia non e' un paese affidabile in cui investire, poiche' non possiede una politica estera consistente con i propri interessi economici, interessi che possono essere calpestati dal governo coloniale di turno.  

Porre fine al MOU consolida certamente il posizionamento atlantista dell'Italia, ma ciò avrà un costo per le relazioni sino-italiane. Il governo di Lady Aspen preferisce rafforzare le relazioni con Taiwan, che sta per aprire un ufficio di rappresentanza a Milano. Dubito che gli industriali italiani stiano facendo i salti gioia dopo che gli e' stata rifilata questa patacca. 

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