Siria, proseguono i massacri, ma Shaara, “voce pacata”, inserito nella lista ‘Time 100’
Mentre in Siria proseguono i massacri contro le minoranze etniche e religiose, il suo presidente ad interim della, Ahmad al-Sharaa, precedentemente noto come il capo di Al-Qaeda Abu Mohammad al-Julani, è stato inserito nella lista annuale fra le 100 persone "più influenti" dalla rivista Time.
Promotore del riconoscimento, l'ex ambasciatore statunitense in Siria, Robert Ford, sostenitore delle politiche di regime change dai tempi di Bashar Al Assad, partecipando direttamente alle manifestazioni contro il governo.
Ford ha così motivato la sua scelta di inserire al Shaara fra le personalità più influenti del TIME:
"Lo scorso dicembre, dopo anni di costruzione di una potente fazione armata – Hayat Tahrir al-Sham HTS, (classificata a livello internazionale come gruppo terroristico ndr) – Ahmad al-Sharaa e la sua alleanza ribelle hanno rovesciato il brutale governo di Bashar Assad in Siria.
Un tempo alleato con Al-Qaeda e poi con l'ISIS, Sharaa, dalla voce pacata, ha poi combattuto aggressivamente entrambi i gruppi per assicurarsi che i suoi combattenti gli rispondessero. Più di recente, ha stretto alleanze con altri ribelli siriani, spesso sotto la minaccia delle armi, e si è assicurato il sostegno turco. Ha anche fondato uno staterello religiosamente conservatore nella Siria nord-occidentale che ha governato con efficacia e ha cercato di rassicurare le minoranze: per sconfiggere Assad, l'ambizioso Sharaa ha capito di dover diventare un leader politico oltre che una forza militare".
Fors ha aggiunto che "ora presidente ad interim di tutta la Siria, Sharaa si destreggia tra i miliziani che un tempo guidava e i siriani liberali sollevati dalla scomparsa di Assad", precisando che "gli osservatori sono portati a chiedersi" se sia un estremista o un "politico più pragmatico che ha sfruttato i gruppi estremisti per ottenere il potere".
L'elenco di quest'anno giunge mentre Sharaa sperava di ottenere sostegno internazionale e un allentamento delle sanzioni, poco più di un mese dopo che le forze del suo governo avevano ucciso circa 1.700 alawiti in una serie di omicidi settari lungo la costa siriana.
I massacri sono proseguiti. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), 42 persone sono morte in seguito ad esecuzioni di natura settaria dalla fine del Ramadan, il 30 marzo. Gli agguati si sono estesi da Latakia a Tartous e nell'entroterra fino a Homs. Le forze del governo di Sharaa hanno anche recentemente bloccato la consegna di aiuti alle zone colpite.
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