(Video) Direttrore HRW: "Israele ha perso persino la finzione del rispetto del diritto internazionale"
Un alto funzionario di Human Rights Watch recentemente espulso da Israele ha parlato ad RT della sua espulsione, avvertendo che il mondo sentirà parlare di più violazioni dei diritti nelle terre palestinesi occupate se non agisce
Omar Shakir, cittadino americano e direttore di Human Rights Watch (HRW) per Israele e Palestina, è stato espulso all'inizio di questa settimana con il pretesto di favorire il boicottaggio dello stato ebraico. Ha dichiarato ad RT che espellere un funzionario delle ong per la sua attività professionale è stata una mossa per mettere a tacere chiunque critichi Israele.
"Questo è senza dubbio uno sforzo per mettere a tacere Human Rights Watch e mettere a dura prova la difesa dei diritti dei palestinesi", ha proclamato Shakir.
Israele è considerato una democrazia di tipo occidentale, ma la libera espressione lì in realtà esclude la campagna per i diritti dei palestinesi, ha sottolineato Shakir.
"Questa mossa mostra fino a che punto Israele ha perso persino la pretesa del rispetto delle norme internazionali di base. Se Israele, nonostante le critiche di gran parte del mondo, mi espellesse come ha fatto all'inizio di questa settimana per la mia difesa dei diritti, come potrà mai smettere di abusare dei diritti?"
Eliminando un rappresentante di "una delle più grandi organizzazioni per i diritti umani del mondo", Israele sta cercando di mettere in guardia altri gruppi di diritti sul fatto che "il tuo lavoro che documenta violazioni dei diritti potrebbe comportare nuove sanzioni punitive".
Al funzionario di 41 anni è stato detto di lasciare Israele l'anno scorso dopo essere stato accusato di impegnarsi in attività di movimento di boicottaggio, disinvestimento, sanzioni (BDS), a causa di una controversa legge del 2017 che vietava agli stranieri che pubblicamente chiedono il boicottaggio di Israele di entrare nel paese.
HRW ha fatto appello alla decisione del Ministero degli Interni di non rinnovare il suo visto di lavoro, ma alla fine Shakir è stato messo su un volo dall'aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv lunedì scorso.
Ora "spetta alla comunità internazionale di agire perché se non lo faranno, le loro critiche sembreranno senza mordente", ha concluso Shakir.