«Se sono trascorsi cinque mesi dal secondo vaccino, non sei protetto. Fatti vaccinare immediatamente», così il Primo Ministro di Israele, Naftali Bennett, invita la popolazione a sottoporsi all’inoculazione della terza dose del vaccino contro il Covid per rinforzare una copertura che dopo cinque mesi dal vaccino sembra scemare.
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— Naftali Bennett ??? (@naftalibennett) August 22, 2021
In Israele l’immunizzazione è avvenuta usando praticamente solo il siero prodotto da Pfizer. Lo stesso ricevuto anche dalla maggior parte degli italiani vaccinati.
Il primo ministro Bennett ha poi aggiunto che, paradossalmente, in questa fase gli israeliani più vulnerabili sono quelli che hanno ricevuto la doppia dose di vaccino: «La popolazione più vulnerabile al momento... sono quelli che hanno ricevuto due dosi di vaccino ma non la terza... vanno in giro sentendosi protetti perché hanno ricevuto entrambe le dosi... devono essere vaccinati rapidamente con la terza dose di vaccino».
#Israel PM Naftali Bennett:”The most vulnerable population at the moment…are the ones who received two vaccine doses but not the third…they walk around feeling like they are protected because they received both doses…must quickly get vaccinated with THE THIRD VACCINE DOSE…” pic.twitter.com/dK3uwadmrT
— Nicole Elisei (@EliseiNicole) August 24, 2021
Infatti è questo adesso il “paradosso”. In Israele abbiamo tanti immunizzati che vengono contagiati e hanno bisogno delle cure ospedaliere.
Per questo motivo Israele ha deciso di procedere con le inoculazioni della terza dose di vaccino a tutti i cittadini over 30. In precedenza il premier Naftali Bennett, aveva dato il via libera alla terza dose per gli over 60 e per i cittadini over 40.
In Israele hanno già ricevuto la terza dose 1,3 milioni di persone: il 60% degli israeliani tra i 60 e i 69 anni, nuovo richiamo somministrato anche a circa il 75% di chi ha tra i 70 e i 79 anni.
Risulta evidente che nel paese ribattezzato il topo da laboratorio della Pfizer qualcosa non torna e mostra il futuro prossimo che ci attende. Quindi i poveri media italiani sono alle comiche, dopo tanta propaganda, per spiegare il “paradosso” Israele.
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