Malasanità e Covid. Un vergognoso caso vissuto in prima persona

di Michele Metta

Da giornalista di questa testata, mi sono occupato di altri temi che non la ormai famigerata pandemia di coronavirus. Mi tocca necessariamente scrivere questo articolo per via di quanto segue.

Una mia carissima conoscente, ha contratto il covid subito dopo la terza dose. È stat male tutte e tre le volte. Ma –lei stessa spiegava– era sotto lo schifoso ricatto del “Se vuoi lavorare, ti devi vaccinare”. La terza dose ha avuto effetti devastanti. Non solo è stata daccapo molto male con tosse e febbre, spossatezza, e tanti altri sintomi, ma è persino insorta una occlusione intestinale. È ormai passata una settimana, e la situazione è assurdamente estrema. Ricoverata, infatti, all’ospedale Vannini di Roma, vengo informato che NON possono operarla lì stesso, perché NON sono chirurgia COVID. Il COVID è stato riscontrato lì stesso, tramite tampone, e descritto dall’ospedale come inaspettato proprio perché, come detto, la persona aveva assunto tutte e tre le dosi di vaccino.

Deve essere assolutamente trasferita di urgenza, e NON la trasferiscono, perché dicono che non si trova un ospedale con chirurgia COVID disponibile. Come è possibile???? È in pericolo di vita!

Che situazione è, dopo aver per tre anni tormentato tutti con l'importanza dei vaccini, e questa persona fa il terzo vaccino, sta malissimo, e addirittura contrae una occlusione intestinale??? Era emergenza tre anni fa, NON possono più chiamarla emergenza ora. Come è possibile che non abbiano attrezzato TUTTI gli ospedali per operare chi ha anche il COVID?? È uno schifo. Questa donna deve essere trasferita e operata! Inutili si rivelano puntualmente le mie chiamate al numero del Vannini, 0624291251.

Anno di grazia 2022, e questa è la sanità italiana. Mi vergogno di questo Paese.

Ho il dovere di aggiungere che esiste già il caso di Annamaria Mantile, l’insegnante 62enne del Vomero. Morta dopo aver fatto il vaccino. A quattro giorni dalla dose. Aveva manifestato vomito biliare, è un perdurante dolore, acutissimo, addominale. La morte è subentrata per infarto intestinale provocato dal sequestro, nella parete addominale, di un’ansa del tratto digerente. Esattamente come questa mia conoscente, anche la Mantile, oltre ai già descritti dolori atroci al ventre e il vomito biliare, aveva manifestato una estrema, inspiegabile forma di disidratazione.

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