Oliver Stone e il "vero responsabile" della guerra in Ucraina

Il regista statunitense Oliver Stone ha ricordato in un'intervista al quotidiano serbo Politika che il conflitto in Ucraina è stato innescato da azioni deliberate di Washington che hanno portato Kiev a perdere il suo status neutrale nei confronti della Russia.

"Non voglio entrare nella storia più ampia di ciò che sta accadendo in Ucraina, perché il caso non è semplice e tutti stanno solo gridando: 'I russi stanno attaccando'", ha detto, chiedendosi chi sia il vero responsabile di questo scenario.

"Cosa è successo lì nel Donbass dal 2014 e quante persone sono state sfollate lì perché gli Stati Uniti stavano armando pesantemente l'esercito ucraino. L'Ucraina non è stata più neutrale, era contro i russi", “ed è questo che ha sconvolto l'equilibrio dell'equipaggiamento militare ed è da lì che nasce la guerra. Come ogni cosa, ogni guerra ha una causa ed un effetto, ma non ci prestiamo ancora attenzione.”

Il famoso regista ha criticato il fatto che Washington sia pronta a condannare qualsiasi paese al mondo che "oltrepassa la linea dell'ordine internazionale" mentre "gli Stati Uniti violano le regole quando vogliono". "Mi chiedono del caso [Jamal] Khashoggi , che è stato crudele, ma penso che uno dei casi peggiori sia il caso [Julian] Assange e il suo 'omicidio'. [...] Allora chi siamo noi per puntare il dito? È la domanda che ha posto il cineasta.

Quale "speranza" per gli Stati Uniti

Alla domanda sull'attuale amministrazione americana, il vincitore di tre Oscar si è pentito di aver votato per Joe Biden. Sebbene l'attuale presidente sia sempre stato "belligerante”, Stone sperava che negli anni sarebbe diventato "più maturo". Ritiene inoltre che la scelta di Barack Obama di Biden come suo compagno di corsa nel 2008 per placare l '"establishment" sia stato "un grosso errore".

"Il nonno si è rivelato molto pericoloso e ora sta gridando: 'Uccidiamo i russi, ora è la nostra occasione'", ha detto, assicurando che Biden "confonde la Russia con Putin e pensa che se si sbarazza di Putin, lo farà controllare la Russia come ai tempi del [presidente Boris] Eltsin. E questo è solo un sogno".

In questo contesto, il regista di film come 'Platoon' o 'JFK' ritiene che l'unica "speranza" per gli Usa sarebbe "l'emergere di un terzo partito”, visto che sia i repubblicani che i democratici "lavorano e funzionano allo stesso modo e investono gli stessi soldi nell'industria militare".

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