Licenziamenti di massa e repressione in Argentina: a picco il consenso per Macri
Scontento e forti proteste segnano il ritorno al neoliberismo voluto dal governo Macri
di Fabrizio Verde
Cala la popolarità del presidente argentino Mauricio Macri. Evidentemente i primi mesi di ritorno al neoliberismo in Argentina, con il suo corollario fatto di repressione e licenziamenti, iniziano a segnare pesantemente la vita dei cittadini.
Diverse inchieste segnalano una drastica discesa del consenso nei confronti del presidente e del suo governo: un'indagine realizzata da Haime & Asociados rivela che dal mese di dicembre a oggi, la popolarità di Mauricio Macri è scesa di ben 9 punti, dal 62% al 53%.
Il sondaggista Raúl Aragón ha inoltre segnalato la forte caduta dell'immagine personale di Macri e di quella del suo governo. L'immagine presidenziale scende di ben 20 punti percentuali rispetto ai primi giorni della sue gestione.
Intanto cresce il malcontento in Argentina: le politiche implementate da Macri e dal suo governo, formato da uomini diretta emanazione di grandi gruppi multinazionali, hanno provocato un'ondata massiva di licenziamenti che non accenna ad arrestarsi. Rispetto al 2015, sono oltre 14mila le persone che hanno perso il proprio lavoro per la caduta della produzione, come segnalato da uno studio condotto della società di consulenza Tendencias Económicas.