Appello a Biden dalle Chiese del Medio Oriente: sospenda le sanzioni contro i civili siriani

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Appello a Biden dalle Chiese del Medio Oriente: sospenda le sanzioni contro i civili siriani

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“Patriarchi, esponenti delle Chiese del Medio Oriente e più di 90 personalità in tutto il mondo hanno chiesto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden di revocare le sanzioni economiche che stanno causando gravi danni alla popolazione civile della Siria”

Così il blog Ora Pro Siria rilancia l’appello che molte personalità religiose e civili hanno inoltrato al neo-presidente degli Stati Uniti.

“Per mancanza di ventilatori, i pazienti con Covid-19 muoiono in ambulanza…i prodotti medici sono esenti da sanzioni, ma non è vero…non possiamo comprare niente: né farmaci né attrezzature mediche, anche se gli europei sono pronti a vendercele! Quindi niente respiratori. ”

Queste le drammatiche dichiarazioni del primario di un ospedale di Aleppo, il dott. Nabil Antaki intervistato pochi giorni fa da Al Manar, che fotografano l’ennesima drammatica situazione che travolge la popolazione siriana.

Da qui l’appello al presidente Biden che volentieri pubblichiamo in calce alla nota.

 

 

 

Al Presidente, 21 gennaio 2021

Washington, DC

Signor Presidente,

le porgiamo le nostre congratulazioni per il suo insediamento come 46° presidente degli Stati Uniti.

Non vogliamo tardare a contattarla per una risposta urgente alla grave crisi umanitaria in Siria. Il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulle Misure Coercitive Unilaterali, la professoressa Alena Douhan, ha fatto appello alla fine di dicembre affinché gli Stati Uniti eliminino la complessa rete di sanzioni economiche che danneggiano gravemente il popolo siriano.

Il Relatore Speciale ha dichiarato che queste sanzioni statunitensi “violano i diritti umani del popolo siriano” e “esacerbano la già terribile situazione umanitaria in Siria, specialmente nel corso della pandemia di COVID-19”, bloccando gli aiuti, il commercio e gli investimenti necessari al sistema sanitario e all’economia della Siria.

Le conclusioni del Relatore Speciale riflettono un crescente consenso nelle comunità degli aiuti umanitari e dei diritti umani sul fatto che questa forma di punizione collettiva della popolazione civile sta portando la Siria dentro una catastrofe umanitaria senza precedenti.

Dieci anni fa, la Siria era un granaio per la regione. Oggi è sull’orlo non solo della fame, ma della morte per carestia, secondo il Programma Alimentare Mondiale (PAM). Lo scorso giugno, il direttore del PAM, l’ex governatore David Beasley, ha avvertito che la metà dei siriani andava a letto affamata, e che il paese era sull’orlo della “fame di massa”. Nel frattempo, la pandemia di COVID-19 imperversa nel paese, non frenata da un sistema sanitario in gran parte distrutto da dieci anni di guerra.

Milioni di siriani in difficoltà andranno a letto affamati e infreddoliti stasera. Le misure coercitive unilaterali imposte dagli Stati Uniti peggiorano la situazione economica del popolo siriano.

La esortiamo, signor Presidente, ad aiutare i siriani ad alleviare una crisi umanitaria che minaccia di innescare una nuova ondata di instabilità in Medio Oriente e non solo, attuando le raccomandazioni del Relatore Speciale delle Nazioni Unite.

Crediamo che i legittimi interessi nazionali degli Stati Uniti possano essere perseguiti senza punire collettivamente il popolo siriano con sanzioni economiche.

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