Azovstal. Il caso dei 400 mercenari stranieri con le ultime forze ucraine a Mariupol

Azovstal. Il caso dei 400 mercenari stranieri con le ultime forze ucraine a Mariupol

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L'ultimo gruppo armato ucraino è stato completamente circondato e bloccato dalle Forze russe a Mariupol’ nella zona dell’acciaieria Azovstal. E’ stato loro proposto di arrendersi volontariamente per salvare la vita.

Ecco la dichiarazione del Ministero della Difesa della Federazione russa:

“Tenuto conto della situazione catastrofica che si è venuta a creare nell'acciaieria Azovstal e basandoci prettamente sui valori umanitari, le Forze Armate russe propongono ai militanti dei battaglioni nazionalistici e ai mercenari stranieri di cessare qualsiasi attività militare e di deporre le armi dalle ore 6:00 del 17 aprile 2022.  A tutti coloro che deporranno le armi è garantita la conservazione della vita. Dalle ore 5:30 - dichiarare il regime del silenzio; dalle ore 6:00  evacuare tutte le divisioni armate ucraine e i mercenari stranieri - senza armi e munizioni - entro le ore 13:00. La parte russa esorta le autorità ucraine a dare disposizione di cessare la resistenza e abbandonare l’“epicentro della resistenza”.

Questa presa di posizione e relativa dichiarazione del Ministero della Difesa russo è da mettere in relazione alla realtà dei fatti osservata ieri 16 aprile, e cioè il brusco aumento dell’intensità delle conversazioni via radio tra i militanti nazionalisti e i mercenari stranieri bloccati a Mariupol nell’acciaieria Azovstal’ , inoltre  il contenuto di tali conversazioni dimostra che i militanti che oppongono resistenza si trovano in una situazione senza via di uscita, sono praticamente senza cibo e acqua e chiedono con insistenza alle autorità ufficiali di Kiev di permettere loro di deporre le armi e di arrendersi. Tuttavia, secondo le conversazioni via radio, questo è stato loro categoricamente vietato dal governo di Kiev che non solo vieta di condurre le trattative con i russi ma addirittura minaccia di fucilarli secondo le condizioni del “tempo di guerra”.

Secondo le parole dei militari ucraini che si sono arresi e sono prigionieri dei russi, nel gruppo ucraino circondato dai russi nell’Azovstal’ ci sono 400 mercenari stranieri, la maggioranza di loro proviene da paesi europei e dal Canada. Nel caso continuino a opporre resistenza verranno tutti liquidati.

Dall’inizio dell’operazione speciale russa il regime ucraino ha fatto entrare in Ucraina 6824 mercenari stranieri, provenienti da 63 Stati. Il gruppo di mercenari più numeroso proviene dalla Polonia: 1717 uomini; 1500 mercenari sono arrivati dagli Stati Uniti, Canada e Romania;  da Gran Bretagna e Georgia - 600 mercenari ; dalle regioni della Siria controllate dalla Turchia ne sono arrivati 193.  La maggioranza dei mercenari adesso è distribuita fra i gruppi ucraini nelle città di Kiev, Kharkov, Odessa, Nikolaev e Mariupol’. Della distribuzione per gruppi si occupa il comando coordinativo regionale della cosiddetta “legione internazionale per la difesa dell’Ucraina”, che fa base nella città “Belaja Zerkov”

Le forze armate russe hanno eliminato 1035 mercenari stranieri, quindi ad oggi il loro numero si è abbassato a 4877 persone.

 I militari russi hanno ad oggi distrutto 134 aerei ucraini, 470 droni, 249 complessi missilistici, 254 complessi missilistici di fuoco reattivo multiplo, 2290 carri armati, 992 pezzi di artiglieria e mortai.

C’è il video testimonianza di un abitante, un civile di Mariupol’, il quale ha raccontato al corrispondente russo che mentre si occupava insieme ad altri civili di volontariato e distribuivano cibo e medicinali agli anziani, sono stati presi a fucilate dall’esercito ucraino, fucilati e freddo, uno di loro è rimasto ucciso e altri tre sono stati feriti. Anche da mercenari cecchini.

C’è poi  il video di una giornalista olandese, trasmesso dalla città liberata dai russi Volnovakha: “quando sono stata qui in questo parco due settimane fa, tutto era in rovina, c’erano solo i russi che distribuivano aiuti umanitari e cibo, oggi, non riesco a crederci , è tutto pulito, la gente passeggia, i bambini felici giocano mentre da noi raccontano che in qualunque posto arrivano i russi c’è solo morte e distruzione … qui invece la vita bolle, gente è tornata a vivere!”



Marinella Mondaini

Marinella Mondaini

Scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca

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