Bucha. "Ripulire la città da sabotatori e complici dei russi". Il comunicato (autoconfessione) del regime di Kiev del 2 aprile
Un articolo importante da fonte non certo "filo russa", che ancora non è stato rimosso e di cui abbiamo fatto copia, fa ulteriore luce sui crimini di Bucha.
LB.UA, sito vicino alla propaganda del regime di Kiev, il 2 aprile - il giorno dopo è noto come i media occidentali avessero già tutte le risposte sul “massacro russo” - titolava così un suo articolo, riprendendo un comunicato ufficiale della Guardia nazionale ucraina: “Il Reggimento SAFARI delle forze speciali inizia l'operazione di sgombero a Bucha da sabotatori e complici della Russia”.
E nell’articolo si legge testualmente: “Gli esperti EOD (artificieri) stanno ispezionando i luoghi dei crimini di guerra della Russia e rimuovendo gli esplosivi e munizioni inesplosi.
Le forze speciali hanno iniziato un'operazione di sgombero nella città di Bucha nella regione di Kyev, che è stata liberata dalle forze armate dell'Ucraina. La città è stata ripulita dai sabotatori e dai complici delle forze russe. Questo è stato riferito dalla polizia nazionale. "Al momento, i combattenti del reggimento organizzato delle forze speciali della polizia nazionale, Safari, che comprende i rappresentanti delle sottodivisioni della polizia speciale, l'unità di risposta operativa rapida, la polizia tattica di risposta operativa e gli esperti di smaltimento di ordigni esplosivi, sta lavorando in città", riferisce l'ufficio.
La polizia ha anche detto che gli esperti EOD stanno ispezionando i luoghi dei crimini di guerra della Russia e rimuovendo gli esplosivi e le munizioni che non sono esplosi. Le forze dell'ordine notano che stanno controllando ogni cortile e rifugio, parlando con i residenti e fornendo loro aiuto. "I residenti che hanno dovuto sperimentare gli orrori dell'occupazione stanno cooperando con le forze dell'ordine come meglio possono. La polizia fa di tutto per ristabilire la legge e l'ordine sul territorio liberato, in modo che i residenti possano tornare al più presto alla loro città natale", nota la polizia nazionale. Come promemoria, il giorno prima, il capo della città di Bucha Anatolii Fedoruk ha registrato un video messaggio in cui ha annunciato che la città era stata liberata dagli invasori russi il 31 marzo.”
Il video postato nell’articolo è quello noto che come l’AntiDiplomatico vi abbiamo proposto in più occasioni. Quindi, un reggimento delle forze speciali ucraine entra a Bucha il 2 aprile per “ripulire” la città di “sabotatori e complici delle forze russe”.
E il giornale filo regime di Kiev ci informa, riprendendo una nota ufficiale che (RIBADIAMO IL 2 APRILE) “sta lavorando in città”.
Ieri l’AntiDiplomatico ha pubblicato un video che esemplifica bene come “lavorano” contro i “sabotatori e complici delle forze russe” questi squadroni delle forze speciali ucraine a Dnipro (le immagini sono state sconsigliate ad un pubblico sensibile)
Ricapitoliamo (e si rimanda a questo link per un approfondimento più completo)
- Il 30 marzo le forze russe lasciano la città di Bucha e la regione di Kiev in ottemperanza delle grandi aperture ucraine negoziali a Istanbul e in vista di una possibile tregua e accordo.
- Il 31 marzo il sindaco della città di Bucha esulta in un video pubblico non menzionando nessun morto sulle strade o fosse comuni lasciate dai russi.
Il 2 aprile (come conferma il giornale filo regime di Kiev) entrano nella città gli squadroni a caccia di “sabatatori e complici”
Il 3 aprile i media occidentali rilanciano le veline dell'apparato comunicativo ucraino sul “massacro russo”.
Con le prove pubblicate e rese note dallo stesso regime di Kiev, ci resta che constatare come appaiono sempre più chiari ormai i motivi che hanno portato il Regno Unito ad impedire (PER 2 VOLTE) che si realizzasse, su richiesta russa, una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza sui fatti di Bucha. Un fatto senza precedenti.
Ed appare ahimè sempre più evidente come, rilanciando come "verità assoluta dei fatti" le veline del regime di Kiev e dei nazisti ucraini, i media filo Nato italiani hanno scelto di boicottare le trattative di pace e mettersi al servizio di chi vuole gettare il continente europeo nell’abisso della terza guerra mondiale.