Dimesso il liceale di Fano. La sua vicenda shock totalmente censurata dal mainstream

Dimesso il liceale di Fano. La sua vicenda shock totalmente censurata dal mainstream

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Dimesso anticipatamente, alle 13 di ieri, domenica 9 maggio, lo studente diciottenne dell'istituto Olivetti di Fano che era stato sottoposto a TSO mercoledì 5 maggio. Lo riporta il Resto del Carlino.

La scadenza formale del TSO era fissata per mercoledì 12 maggio.

Lo scandalo della psichiatrizzazione del ragazzo, che si era incatenato simbolicamente ad un banco per protestare contro l'obbligo di portare la mascherina in classe ha suscitato scalpore, indignazione, proteste spontanee e organizzate.

È diventato virale l'hashtag #fatemiunTso sui social ed è stato un successo inaspettato la campagna di mail bombimg sulla casella postale del Comune.

Il passaparola sui gruppi social, da Telegram a Istagram, da Twitter a WhatsApp e Messanger, invitava a inoltrare una mail di protesta al sindaco Massimo Seri che ha autorizzato il TSO.

Le proteste a scuola hanno visto in prima fila non solo gli studenti ma anche docenti e psicologi.

Sarebbe stato il momento, per la politica, di soffermarsi a valutare la situazione, piuttosto che minimizzare e ignorare, sarebbe stato il caso di non soffermarsi solo sul curriculum dello studente con i crediti formativi da attività a pagamento, sarebbe stato opportuno riformulare la modalità con cui i giovani sono stati lasciati soli, in Dad, hanno sviluppato traumi e disadattamento, asocialità, propensione per il gioco d'azzardo proposto dai videogame, tentativi ripetuti di autolesionismo.

E invece la scuola, a parte banchi a rotelle in strutture fatiscenti, hanno lasciato soli docenti, studenti e famiglie davanti al dramma di improvvisa della Pandemia e degli improvvisi cambi di paradigma, credendo che la famigerata resilienza consistesse nella capacità di subire senza capire, terrorizzati di essere untori dei nonni, di tollerare l'annullamento di ogni libertà di praticare "attività non essenziali", di crescere senza "celebrare gli indispensabili riti di passaggio" nel gruppo dei pari.

Sono andati avanti come se nulla fosse accaduto, tra famiglie sempre più disagiate economicamente e impreparate anche culturalmente, senza supporto psicologico, concedendo che l'ultimo mese si concludesse l'anno scolastico di presenza, laddove possibile, cioè laddove non ci siano aule piccole. (La questione delle classi pollaio è rimasta irrisolta).
"Il Senatore leghista Armando Siri e dell’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini che hanno avuto un lungo colloquio con il personale medico che si è occupato del caso e con il giovane", si apprende da  "Edizione Straordinaria".

Restano da chiarire le responsabilità relative ad un provvedimento di questa gravità. 

Siri ( quel Siri di Mediaset, delle pale eoliche, o coinvolto in un'inchiesta su riciclaggio e San Marino ha preannunciato un’interrogazione parlamentare. “Ho appreso poco fa delle dimissioni dal reparto di psichiatria dell’ospedale Muraglia di Pesaro del giovane studente di Fano, sottoposto a TSO perché si sarebbe rifiutato di indossare la mascherina al proprio banco di scuola. La scadenza del ricovero era prevista per mercoledì prossimo, ma i sanitari hanno stabilito evidentemente che non sussistono le condizioni per proseguire ulteriormente la degenza coatta".

Resta il fatto che la "politica" ha mancato la sua ennesima occasione per comprendere la condizione giovanile e valutare gli errori commessi e proporre soluzioni. Ha perso l'occasione di occuparsi davvero delle "generazioni future" e invece si riempie la bocca di giovani e di futuro green e digitale, imponendo loro austerity e  debito trentennale con l'Europa, senza accorgersi che il pifferaio magico suona da solo, che non lo segue più nessun bambino.

Resta la solita censura del mainstream. Ma come raccontare questa vicenda senza poi scusarsi per il clima di terrore e odio che hanno alimentato in questi mesi?

Agata Iacono

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Sociologa e antropologa

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