Diritto allo studio. Partire dal NO all'alternanza scuola - lavoro

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Diritto allo studio. Partire dal NO all'alternanza scuola - lavoro

 

di Michele Blanco

Fino quando  a scuola ci andavano solo i figli dei ricchi e delle élite  dominanti, tutti sapevano che andare a scuola era fondamentale e importantissimo per formare  persone più capaci e forti, con più possibilità e capacità nella vita. Ma da quando hanno incominciato ad andarci anche i figli degli operai e delle classi subalterne,  si è cominciato a dire: ma in fondo in fondo siamo proprio sicuri che studiare serva?
 
E così adesso siamo arrivati al punto che questa grande e fondamentale conquista di civiltà,  l'istruzione  gratuita  per tutti, viene messa in discussione. Invece è  giustissimo che tutti devono avere il diritto fondamentale a una istruzione  garantita come afferma l'articolo 34 della Costituzione  italiana che: "la scuola è aperta a tutti" e che "l'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita", noltre, garantisce che i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, abbiano diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Ma per molti oggi tutto  questo sacrosanto diritto non va più bene.
 
Si è voluto e cominciato a dire e a pensare che per mandare la gente a scuola però deve essere spendibile sul mercato del lavoro prima possibile, e si è arrivati, di conseguenza, adesso all’assurdità di dire ai  ai ragazzi come ai loro nonni analfabeti: anche se avete 15 o 16 anni, dovete lavorare, produrre perché questo vi tocca fare.  In fondo ci vogliono imporre che per i figli dei poveri: "
 
Che è questo lusso di studiare e basta?" No noi dobbiamo  ribellarci a queste assurdità e cominciare  a ribadire l'importanza  fondamentale  del diritto  allo studio a cominciare dal dire NO all'alternanza scuola lavoro.

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